CONTRO IL FATO
Quando Sarah tenendo per la mano la sua bambina entrò nell’ampia sala da pranzo dell'Hôtel Regina, un brusìo d'ammirazione spontanea e involontaria
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acconsentito in seguito a scendere ogni sera un momento in giardino, quando egli passava tornando dal lavoro. Era sempre un po' tardi e faceva buio
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carità cristiana, in uso fra le belle annoiate mondane.... Ah, che notte lunga ed inquieta! Quando si addormentò, il giorno cominciava a spuntare lontano
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camminava piano, preferendo d'arrivare lassù quando tutte se ne fossero già ite. Invece sulla strada non si vedeva comparire nessuno. - Come tardano! - diceva
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momento la sua maschera di gentilezza, per mostrare il pugno di ferro che sapeva avere, quando si trattava di voler spuntare il suo capriccio. E Sarah
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si sollevò in cuore, quando lo vide accostarsi al suo letto ancora in abito da serata, così distinto o bello nell'espressione premurosa e cortese, che
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parte per quando si trovasse in un momento un po' imbarazzante.... Non so, mi pare!... - Ma se son tutte miserie! - protestò Yvonne accendendosi
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ch'egli avesse mai visto! E stava ancora ammirando, quando Yvonne entrò, tutta bianca e vaporosa come un'apparizione verginale, nella luce opaca e tenue
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Accademia della crusca
