CONTRO IL FATO
uno sguardo lungo e lento sul conte d'Ostrog, sul barone di Rosenau, sul marchese Lovere, su Carl von Yglau, vicino ai quali erano alcune sedie vuote
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indispensabile, bisognava veder Parigi; tutte le sue compagne v'erano state ormai, Lucie, Daisy, Margareth e Betsy ne parlavano sempre. Il babbo voleva
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il poetico suolo di Spagna. Erano esclamazioni inglesi, russe, tedesche, francesi e italiane, tutta l'Europa privilegiata e ricca che può darsi il
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-Laurent la Baie col canotto, e tornò il giorno appresso con la strada ferrata, mentre tutti nell'albergo erano impensieriti per la sua assenza. Per
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convincerla che aveva sbagliato. Non c'era nulla di vero! Le donne che essa aveva veduto, erano alcune artiste della nuova compagnia d'operette del Casino
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equipaggi e mobili principeschi, che godevano solo un istante il suo capriccioso favore, ed erano subito sostituiti da altre cento fantasie strane e costose
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. Nel salotto giallo era sempre sera: le pesanti tende dell'unica finestra, erano state a bella posta calate e, nota affatto voluttuosa, che evocava
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Accademia della crusca
