CENERE
Era vicino il giorno della partenza. «Zia Varvara», diceva lo studente alla vecchia serva che preparava il caffè, «come sono felice! Fra pochi giorni
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vicinato, nel paese. Gli parve d'essere diventato sordo. Ma la voce di zia Tatàna risuonò nel cortile, sotto il sambuco. «Nania, figlio mio, scendi.» Egli
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. Verso sera padre e figlio tornavano lentamente in paese, attraversando lo stradale chiaro nei cui sfondi ardeva il crepuscolo d'oro. Zia Tatàna li
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finì col chiudere gli occhi e addormentarsi infantilmente. «Zia Grathia? Nonna!», chiamò con voce ancora assonnata, entrando nella casetta della
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fretta, sebbene il carrozziere, per mezzo del quale zia Grathia aveva mandato la notizia del grave stato di Olì, avesse detto: «Bisogna che vostè parta
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berretto rosso; ma Olì era scomparsa e nulla più si seppe di lei. Avvertita del caso accorse zia Tatàna, la moglie del mugnaio, una donna non più giovane
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baciava in segreto e davanti alla gente lo maltrattava e lo umiliava continuamente. Zia Tatàna, però, lo proteggeva e lo amava, ed egli a poco a poco
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miseria antica ed eterna - Margherita, addio! Il giorno della partenza si avvicinava, Zia Tatàna preparava una infinità di cose, ed altre teneva pronte
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Finalmente il suo sogno s'avverò. Una mattina di ottobre egli s'alzò più presto del solito, e zia Tatàna lo lavò, lo pettinò, gli fece indossare il
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ancora non ha appreso l'italiano. Povera vecchia zia Varvara! Essa è nera e piccina come una jana: conserva gelosamente nel baule il suo costume natìo
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di Anania, coperto da una stoffa di lana grigia filata da zia Tatàna; e fra il lettino e la finestruola, che guardava sul sambuco del cortile, un
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solo nella pineta. Forse in quell'ora Margherita guardava la stella della sera. E che faceva zia Tatàna? Il fuoco ardeva nel focolare, e la buona
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per fare del male, ma per spiegare in qualche modo la loro forza e la loro abilità!".» «Bella abilità, zia Grathia! E perché non si battono la testa al