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padre, e non osava mai guardarlo negli occhi; ma una volta spinto nella via dei ricordi chiacchierava volentieri, abbandonandosi al piacere nostalgico
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campi. Era una ragazza quindicenne, alta e bella, con due grandi occhi felini, glauchi e un po' obliqui, e la bocca voluttuosa il cui labbro inferiore
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, «e sono io che la uccido: ella muore di paura, di rimorso, di dolore. Sì, io l'ho vista l'altro giorno ripiegarsi, restringersi, con gli occhi pieni
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vidi il gigante e Santu Jorgj: sì, li vidi con questi occhi.» Anania ascoltava con piacere i suggestivi racconti di zia Varvara. Sentiva, nelle parole
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suoi occhi ammaliati correvano sullo stupendo scenario della città, e si fermarono sulla linea dei bastioni e dei palazzi medioevali che chiudevano
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' curvo, pallido, con le mascelle sporgenti e gli occhi tristi e cerchiati, azzurri come quelli di Margherita. «Addio, Antonino», salutò lo studente
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fontana con l'anfora sul capo come le donne bibliche: e zio Pera le sbirciava con occhi da satiro mentre seminava le fave e i fagiuoli, mettendo tre semi
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; ah, come dunque mi parrebbero belle se potessi vederle riflesse dai tuoi occhi adorati! Ma quando dunque, ma quando si potrà avverare il sogno
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anche così come è vale sempre più di voi?». «Tu lo difendi! Corvo con corvo non si cavan gli occhi!» sogghignò il vecchio, alludendo al vizio della
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scalzi, con ghette e giubboncino di orbace, lunghi e sudici calzoni di grossa tela, berretto di pelo di montone. Anania aveva sempre gli occhi
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giallo di donna ammalata, che guardò la vettura con due grandi occhi verdognoli, pieni di stupore. La cantoniera desolata pareva l'abitazione della fame
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cominciò a sbadigliare, sollevando i grandi occhi gialli verso Anania. Egli si guardava attorno quasi con stupore. Ah, nulla era mutato; eppure egli
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, che aveva anche due terribili occhi neri, si rivolgeva a lui di preferenza, chiamandolo col solo cognome e parlandogli un po' in dialetto sardo, un po