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nell'aria luminosa; nelle strade e nelle case si delineavano sempre le stesse figure; zio Barchitta il pazzo, con gli occhi azzurri fissi e la barba ed i
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i grappoli d'oro della ginestra; le rose impallidivano nelle macchie, l'erba ingialliva, un caldo odore di fieno profumava l'aria grave. La via
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tornare con più facilità ad ogni occorrenza. Nelle vacanze di Natale potrai tornare ... » «Vado dunque a Cagliari!», decise Anania, rasserenato. L'indomani
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, scosso fortemente dall'urto dispettoso del piccolo treno. Poca gente saliva o scendeva nelle stazioni desolate, e le acacie, lungo la linea, pareva
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quasi deserto, perché i numerosi pastori nomadi che lo popolavano (uomini forti come il vento e astuti come volpi) scendevano con le greggie nelle
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della porta, una donna in costume tonarese, tutta fasciata nelle ruvide vesti come una mummia egiziana, scardassava un mucchio di lana nera con due
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guardare l'acqua corrente, rivolgendo a me stesso delle domande perfettamente inutili. Nelle sere tranquille il gran fiume è tutto latteo, e riflette i
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vidi il gigante e Santu Jorgj: sì, li vidi con questi occhi.» Anania ascoltava con piacere i suggestivi racconti di zia Varvara. Sentiva, nelle parole
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euforbie che crescevano nelle straducole rocciose, delle gramigne che coprivano i muri, della gente che non mangiava, delle donne che non avevano vesti
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che qualcuno gli rinfacciasse la sua origine, e un giorno, avendo sorpreso un brano di dialogo fra due studenti: «tu cosa faresti?» «nelle sue
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tue notizie.» «Ah, noi viviamo nelle tane, come bestie feroci che siamo. Come posso dare del tu alla Vossignoria, che è un sole risplendente?» «Oh, non