CENERE
Roma, 1 giugno Margherita mia Ricevo in questo momento la tua lettera e rispondo subito. Sono un po' stordito; in questi giorni ho almeno una ventina
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vostro caffè! Solo mia madre, a Nuoro, riesce a farlo altrettanto buono. Volete venire con me, a Nuoro?» La vecchia sospirò: ah, se non ci fosse stato il
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scriverle, ma in questo momento ricevo da Fonni la notizia che mia madre trovasi là gravemente malata e sono costretto a partire immediatamente. Ecco dunque
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possidente. Mio nonno, il padre di mia madre, era un poeta: in una notte improvvisava tre o quattro canzoni, e tanto erano belle che, appena un cantastorie
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giovine. «Ah, santa Caterina mia!», sospirò zia Tatàna, «lascialo dunque in pace quel povero ragazzo stanco. C'è sempre tempo a parlare di queste cose, e tu
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piangere tutta la notte, e sebbene il giorno prima ella lo avesse bastonato, provò una grande pietà per lei: avrebbe voluto dirle: «Tacete, mamma mia
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lo perseguitava con la sua amicizia subìta più che accettata, una cosa straordinaria. «Mia madre non è morta», gli confidò il ragazzetto, quasi
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!», cominciò la vedova, dandosi attorno. «Ah, come trovi la mia casa! Nuda e triste come un nido abbandonato! Siediti dunque, lavati; ecco l'acqua pura e fresca
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, profumi e suoni sfumati nell'aria calda. Ogni tanto Nanna si sollevava, con una mano sulla schiena, con l'altra gettando baci allo studente. «Anima mia
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studente. «Santa Caterina mia, che cosa ti passa in mente, adesso?» Anania sbuffò, sospirò, curvò il viso su un libro senza vederne una parola. La donna gli
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, Margherita, che io sono figlio del peccato? Se si fosse vergognata di me non mi avrebbe scritto. Sì, ma certamente ella crede che mia madre sia morta, o che
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cosa! Passerei un tanto ad Olì, e, morta mia moglie, la sposerei. Dopo tutto sono stato io il primo ad ingannarla». Ma Anania non trovava niente