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dice di esser nata a Nuoro, è una buona donna, simpatica, molto devota; ha per me delle cure veramente materne, tanto che mi ha dato la sua camera in
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meglio, se già non lo ha fatto, il perché di questa sua decisione, da me pienamente accettata. I nostri caratteri sono troppo diversi perché noi possiamo
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abbandonarmi; anche Fidele, l'altro figliuolo, ha preso moglie e raramente si ricorda di me: il nido è deserto, abbandonato; la vecchia aquila ha veduto volar
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pettegolo ... e ... e ... » La vecchia lo guardò corrugando le sopracciglia, ed egli cambiò discorso. «Che c'è dunque? Raccontatemi: che cosa dicono di me
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. «Siete stata dal signor Carboni?», chiese con fiera amarezza. «Non negate. C'è bisogno di far segreti con me? Io so tutto, io. Perché dunque non mi
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che al riflesso del paesaggio parevano verdi. «Allora me ne andrò lontano; e se tu vorrai venir con me ti porterò via, in Continente. Io conosco bene il
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vostro caffè! Solo mia madre, a Nuoro, riesce a farlo altrettanto buono. Volete venire con me, a Nuoro?» La vecchia sospirò: ah, se non ci fosse stato il
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me ne vado! Perché deve egli fingere di lavorare? Perché lo insultate, zio Pera Sa Gattu, che voi siate pelato? Non sapete che egli era ricco, e che
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con me», diceva ad Anania, mentre arrostivano le castagne sulle brage del focolare. «T'insegnerò dove si trova un nido di lepri. Ce ne sono tante, vedi
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oppressa da un tremendo pensiero ... «Fate che ella sia morta, Dio mio, Dio mio! Abbiate pietà di me, Signore!», singhiozzava egli a tarda notte
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! Fatto!» «Me ne rallegro. Credete pure, solo i figli legittimi sono il sostegno dei padri nella vecchiaia.» Poi s'avvicinò il signor Carboni. «Che occhi
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fare il pasticciere: perché non me lo lasciano fare?» «Sì, perché?», chiese Anania. «Perché è vergooogna!», esclamò l'altro, allungando la parola con