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, che aveva anche due terribili occhi neri, si rivolgeva a lui di preferenza, chiamandolo col solo cognome e parlandogli un po' in dialetto sardo, un po
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- unico fra tanti - inutili parole di rimprovero, lo salutava e si intratteneva con lui; Anania ricordava sua madre e sentiva vergogna di se stesso che
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te; perché te la prendi con lui?» chiese zio Pera, accennando al mugnaio. «Vecchio peccatore», rispose la donna, «voi state zitto, quando ci sono io
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uomo giovane e ricco, Margherita perduta eternamente per lui! Depose il gattino per terra, e fuggì, si chiuse nella sua cameretta, s'affacciò alla
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donne lo amavano, tutte le porte della vita si aprivano davanti a lui. Lungo il viaggio da Nuoro a Macomer stette sempre sul terrazzino del vagone
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tuniche bizzarre, egli ripensò ai suoi primi sogni di amore, quando desiderava d'esser lui un mandriano e Margherita una paesana, fine ed elegante
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Anania, pensieroso. «Aveva una lunga barba? Un bastone?» «Sì, una lunga barba, un bastone ... » «Che fosse lui?» «Chi lui?» «Gesù Cristo Signore
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dirle una cosa». Ella entrò e si buttò a sedere accanto a lui: ansava per le scale salite di corsa, era insolitamente rossa, con la fronte lucente di
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scese in cucina e sedette davanti al piccolo tavolo apparecchiato solo per lui, mentre i suoi «genitori», al solito, cenavano seduti per terra
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, s'incalzavano, si mescolavano, sparivano, come nuvole mostruose, intorno a lui. Fra le altre cose egli vedeva il nuraghe col gigante ed il San Giorgio del
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? Che importavano queste sfumature nel quadro grandioso della vita? Non bastava che Olì lo avesse fatto nascere, perché ella rappresentasse per lui la
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ne innamorò e fuggi con lui. Ella soleva dire, mi ricordo: "Mio padre mi ha diseredata, ma non importa; gli altri si tengano le loro ricchezze, io mi
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dolore indicibile, non raddolcito neppure dal pezzo di pane intinto nel miele che zia Tatàna diede a lui ed a Margherita. A Bustianeddu niente. Ma che cosa