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L'inverno passò, ma anche in aprile il frantoio continuò a funzionare perché l'abbondanza delle olive era quell'anno straordinaria. Qualche volta
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Erano le vacanze pasquali. Un giorno, mentre Anania studiava la grammatica greca, passeggiando in un piccolo viale solcato tra il verde cinereo d'una
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andata: ma qualcuno disse di averla veduta sul piroscafo che faceva il servizio fra la Sardegna e Civitavecchia: e qualche tempo dopo un negoziante
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vicinato, nel paese. Gli parve d'essere diventato sordo. Ma la voce di zia Tatàna risuonò nel cortile, sotto il sambuco. «Nania, figlio mio, scendi.» Egli
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Era vicino il giorno della partenza. «Zia Varvara», diceva lo studente alla vecchia serva che preparava il caffè, «come sono felice! Fra pochi giorni
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Finalmente il suo sogno s'avverò. Una mattina di ottobre egli s'alzò più presto del solito, e zia Tatàna lo lavò, lo pettinò, gli fece indossare il
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campi. Era una ragazza quindicenne, alta e bella, con due grandi occhi felini, glauchi e un po' obliqui, e la bocca voluttuosa il cui labbro inferiore
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, ma una vaga tristezza velava talvolta la sua gioia, un trepido timore dell'ignoto lo inquietava. Mentre si chiedeva come era fatto il mondo verso cui
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Il figlio di Olì nacque a Fonni, al cominciare della primavera. Per consiglio della vedova del bandito, che lo tenne a battesimo, fu chiamato Anania
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20 settembre Il tuo procedere d'ieri notte mi ha finalmente rivelato il tuo carattere ed i tuoi sentimenti. Crederei inutile dirti che tutto è finito
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A Cagliari Anania frequentò il Liceo e per due anni l'Università: studiava leggi. Quegli anni furono come un intermezzo, nella sua vita; un
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giorni scorsi per rivivere in un giorno lontano. Rivedeva il carrozziere dai baffi gialli e dalle guancie gonfie; ed a misura che la corriera si
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vanno e vengono, e un sarto piemontese, elegantissimo e coltissimo, e un commesso viaggiatore, che per le bugie che dice mi ricorda il colendissimo