CENERE
. «Ebbene, lasciami dire! Mi ricordo che provavo difficoltà a parlare in dialetto. Mi pareva d'essere in un mondo nuovo!» Lo studente guardò suo padre e
CENERE
silenzio terribile che lo circondava. Pensò al padre di Zuanne, e si guardò attorno con terrore: ah, benché si proponesse la carriera delle armi aveva
CENERE
ciuffo d'erba. Il giovinetto rise timidamente e guardò Anania. «Eh, Zuanne Atonzu!», gridò lo studente. «Guardate come si è fatto grande!» «Salute! Noi
CENERE
livido. Anania la guardò inquieto. «Come sta?», chiese, sforzandosi a render la sua voce desolata. «Ah, sta bene! Ha finito la sua penitenza terrestre
CENERE
Pera. Onzi pessone bia ... Efes lo guardò coi suoi occhi vitrei, rotondi e sporgenti, e mentre sulle sue guancie gialle e cascanti passava come un
CENERE
inverosimile, e nuvole rosse e violette lo solcavano. Pareva un sogno. Anania si fermò davanti al Santuario, e guardò il mare: le onde riflettevano la
CENERE
, inesauribile. Perché, perché tu non sei qui con me, Margherita mia? Già tutte le cose mi sembrano più interessanti quando io le guardo pensando a te
CENERE
giallo di donna ammalata, che guardò la vettura con due grandi occhi verdognoli, pieni di stupore. La cantoniera desolata pareva l'abitazione della fame
CENERE
in piedi, col gattino intorno al collo. «Un calcio sul viso!» Nanna lo guardò: i suoi piccoli occhi rifulgevano stranamente. «Ecco», disse, svolgendo i
CENERE
guardò attorno con occhi foschi. Anania era partito; la vedova fonnese, pallida e scarna, con un viso di spettro, circondato da una benda giallastra