CARDELLO
Cardello si aspettava uno scapaccione da un momento all'altro. Giacchè l' Orso peloso era manesco, specialmente in certe ore della giornata; dopo
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soddisfazione dell' Orso peloso come Cardello continuava a chiamarlo anche quando ne parlava con la povera padrona, che ne sorrideva. Ma pur canticchiando
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sedessero gli straccioni, la marmaglia come sprezzantemente li qualificava l' Orso peloso e da cui non era possibile pretendere più di un misero soldo di
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bruciargli i baffi ispidi e folti e i peli della barba che gli si arricciavano e arruffavano sul mento. I ragazzi lo avevano soprannominato Orso peloso sin dal
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fare il burattinaio per proprio conto. Sapeva a memoria molte parti e riusciva ad imitare così bene la voce dell' Orso peloso secondo i diversi
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, non sempre sicuro che l'Orso peloso guadagnasse da regalargli qualche paio di lire al mese e da dargli da mangiare ogni giorno; e forse, all'ultimo
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alle rappresentazioni e fin l' Orso peloso gli diceva: bravo! ... E uscendo dal parlatorio, e seguendo a dieci passi di distanza il padrone, con un
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padre Cardello si metteva a ridere, pensando: - Quanti secondi padri ho io avuti! Prima l' Orso peloso poi il signor Decano; ora questo! - E
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riusciti ben cotti? ... Meno male! Cantano i galli. - Saltò giù dal letto. Il Piemontese dormiva ancora; russava come un orso. Egli andò di là piano piano