CAINO E ABELE
d'acqua, anche se me lo chiedesse per l'amore di Dio! Faceva paura Costanza mentre parlava con le labbra protese, gli occhi lampeggianti e la bava agli
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consueto e anche più bella, perché la nuova e intima felicità le metteva un sorriso perenne negli occhi. Non v' era più giardino, le sorgenti erano
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coraggioso di Velleda; due lacrimoni gli sgorgarono dagli occhi ed esclamò: Che sia benedetta, mille volte benedetta! Quella benedizione invocata da un
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rivolgevano gli occhi di tutti coloro che speravano di veder nascere il vero romanzo italiano, italiano per pensiero e per forma. Ma io, sul più bello
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brillare negli occhi del Lo Carmine il desiderio di partecipare alla spedizione. Venite, amico, - gli disse Roberto, - venite, meritate davvero questo
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fogliame. Gli occhi nerissimi di quella donna erano fissi sulla porta dello stabilimeneo come se ella attendesse qualcuno, e quando udì la campanella
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sente. - Bene, - rispose ella con un dolce sorriso. - Ora non desidero nulla, - e chiuse gli occhi come fanno i convalescenti, quasi avessero bisogno di
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, aprendo il Giornale di Sicilia giunto con la posta della mattina, lo pose a colazione sotto gli occhi di Roberto. - Vede; - gli disse. - Ora bisogna
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messo sui loro volti una tinta calda, nei loro occhi uno scintillamento insolito, poiché quella moltitudine, che le fissava; le ammirava, anche
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nerissimi, da vero figlio di siciliana, aveva gli occhi di un colore cangiante, che a momenti era verde come l'acqua del mare, in altri azzurro e
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sempre sorridere indifferentemente e non sento mai uscir dalla sua bocca una esclamazione, non vedo mai nei suoi occhi un lampo d'entusiasmo. Oh
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anticamera. Oh! le sue rose, signor duca; - esclamò vedendolo. Appena donna Lavinia le posò sul letto della marchesa, essa si calmò, aprì gli occhi e se
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, ma al rumore dei passi aprì gli occhi e, riconosciuto nella penembra Roberto, gli sorrise. Mi sento meglio, - disse, - ma ho tanto sofferto. Mi dica
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affettuoso sorpreso negli occhi di Velleda all'indirizzo del fratello ora da uno di quegli spontanei tributi di ammirazione che uscivano dalle labbra di
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spreco di carta, poiché la carta ha sempre un valore agli occhi della gente delle piccole città. Roberto giungendo a Castelvetrano la trovò già tutta
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spruzzava il volto, ma eg'li continuava a chiamare e a correre. A un tratto spalancò gli occhi, il nome che gettava al mare; al vento, alla campagna, gli
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abile e mi rimborserai; è un imprestilo, non un dono. Accetto, padrone! - esclamò con un lampo di riconoscenza negli occhi. - La vostra giustizia mi ha
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desiderio; che ella doveva abbassagli occhi e impallidire. Come avrebbe ella potuto evitare sempre la persecuzione di Franco? Roberto
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. Accanto al letto, posati sopra un piccolo mobile, erano due revolvers di corta misura. Gli occhi del duca non si staccavano da essi, e dalle labbra
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l'agitavano. Scrisse un biglietto al Lo Carmine, pregandolo di andare alla villa, mentre Roberto era allo stabilimento, e gli mise sotto gli occhi la
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la sua e ringraziava commosso di quella spontanea dimostrazione. Franco cercò subito Velleda con gli occhi, ma non la vide. Allora, fatto più ardito e
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mano che stese a Roberto, rivelavano i patimenti di lei. Gli occhi soli pareva vivessero in quel viso concontratto e consunto: due occhi grandi
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si stropicciò gli occhi, guardò intorno a sé per raccapezzarsi ove fosse e balsò dal letto spalancando le finestre. Il sole era già alto e un vento
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begli occhi turchini. Roberto salì su, in attesa di esser chiamato insieme con i membri del comitato, che già erasi costituito in una sedata