Angiola Maria
vecchie piacevolezze avvicendate dalle rancide novelle politiche e cittadine, o da un eterno ricambio degli stessi motti e delle stesse avventure
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Chi vede un' alba di primavera nella nostra bella Italia, in questo cielo così quieto e trasparente della Lombardia, e non sente aprirsi libero il
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quale per alcun tempo aveva mitigato alle due donne la recente amarezza, lasciava allora un altro vuoto ne' loro pensieri, e faceva quasi parere
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della riva, o facevano una corsa su la montagna, e Arnoldo veniva con esse in compagnia. Era un alternar di risa schiette e d'allegri modi, un dolce
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, il cuore crede ch'essa durerà sempre. Anche Arnoldo non era mai stato lieto come allora, e quasi gli pareva un sogno la sua felicità. In quel tempo
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paesetto. Su la bass' ora d'un bel dì, il signor curato passeggiava sulla piccola spianata che si stendeva dinanzi la sua casa, in compagnia del
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« che le nostre sono ciance da far ridere i morti? E mi pare che tutti siate un po' in cimberli, a chiacchierare così in pubblico di donnette e
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, incoronato d' alberi d' ombra perenne e rallegrato da un misto digradar di sparsi colori, il verde delle rive ancora erbose, il rosso e il gialliccio delle
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delle fanciulle in codesti loro diporti della mattina, e dava la spie- gazione di tutto, meglio che non avrebbe fatto un facondo cicerone di piazza. Ma
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La fanciullesca amicizia ch' era nata tra le due figlie del signore inglese e Maria non poteva certamente durare più che un passatempo di campagna
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sogni terribili e confusi avevano turbato i pochi, interrotti riposi della povera innocente! Era stato il delirio, il primo spavento d' un' anima
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sempre; temi anche un mio sguardo, eviti di rispondermi una parola. Ma la tua timidezza, la tua angustia ti fanno più cara, più celeste al mio cuore
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d'una collina, sulla costa d'un monte, o a fior dell'acqua; spicca solamente fra essi qualche casa più alta dell' altre, dipinta di bianco, circondata da
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riverenza, annunziava che un prete, presentatosi un' altra volta in quella mattina, e che dicevasi l'abate ****, stava aspettando l' onore di parlare a
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vedrò il figliuol vostro; ma solamente vi chiedo ch' egli sappia, per vostra bocca, e a mio nome, che il suo è più che un delitto, è un' infamia!... e
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Una settimana appresso, due grandi e pesanti carrozze da viaggio, con un ampio stemma dipinto su gli sportelli, e tirata ciascuna da quattro cavalli
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.... scommetto che, senza dir nulla, avrà desinato altrove; e noi siamo state sì buone ad aspettarlo.... Oh via, levatevi su, e peggio per lui! mangiate un
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non ci poteva veder dentro chiaro, s'era ficcato in capo di trovare il bandolo della matassa. Dunque, in meno d'un' ora, aveva narrata la strana
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e appartandosi soletta a ricamare al telaio, per nascondere la viva angoscia che l' opprimeva; ma più d'una volta un leggiero gemito, un volger degli
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confondevano sotto gli occhi.... Ma il terrore ristagnò il pianto, un arcano terrore più grande dell' angoscia. Dio buono quelle parole erano dolorose, come
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della via quasi, messo in fuga, mentre la turba curiosa s' arresta a contemplare un illustre cocchio vôto e due livree listate d'oro, alla porta d'un
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modestamente sollevò gli occhi. La marchesa era seduta sur un canapè ricoperto di un drappo di seta gialla, scendente fino al suolo e foggiato a guisa
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Se mai, al tramontar d' un bel giorno, quando, miei giovani amici, andate a zonzo per le vie della città, lasciando vagar la fantasia dietro gli
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d'Almaviva, nel suo mantello; un'altra andar sola sola, rasente la muraglia, e via dilungarsi in mezzo della gente; un' altra poi, giunta a capo della via
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Nel salotto d' un modesto albergo della città un giovine passeggiava su e giù, coll' andar lento, interrotto, di chi è preoccupato da profondo e
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avendo io rifiutato un illustre matrimonio, al quale egli stesso mi destinava, s'inasprì contro di me; mi respinse, e partì con le mie sorelle per l
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Una casa di gretta apparenza, con le muraglie dipinte del color del tempo e scalcinate, con un ballatoio alla lunga a ciascuno de suoi due piani, e
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Ma nel dolce suo rapimento veniva a turbarla, l' acuta voce della piccola Savina, la quale era inquieta, caparbia, un vero demonietto; nè poteva star
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quale, sempre sopra pensiero, non disse parola, non guardò nessuno, tenne un broncio duro che gli s'acconciava a meraviglia. Maria non poteva crederlo
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Era un giorno freddo, oscuro, nel cuor di gennaio. Stendevasi per tutto il cielo un immenso, uniforme padiglione di nuvole cenericce e cupe, non
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notte fatale in cui era fuggita dalla casa del suo ultimo padrone, appese quel povero dono accanto all'altare, come un' offerta della cosa più cara
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. Fu un agitarsi, un andare e venire, una faccenda, un tramestìo che a memoria d' uomo non s' era mai veduto il simile in quelle quattro mura; i
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richiamarla alla vita, e conoscere se mai un palpito ancora poteva essere suscitato in quel cuore che più non batteva. Lo speziale, rimboccato un lembo
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. Un' altra ragione poi.... non ho nemmeno il cuore di dirla, ma pur è vera anch' essa... ed è che sento già di potere durar poco: è un' idea che ho
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quel cupo uniforme colore che spandono i poetici crepuscoli dell' autunno, e più non si distingueva nè un villaggio, nè una chiesa, nè un campanile
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, calde fantasie di questi abitatori d' ignote capanne, serbano ancora un' impronta di quella naturale dolcezza antica che noi perdemmo sono incolte, ma
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Dopo un' ora buona di cammino (poichè su per la via de' monti, quando vi dicono una piccola mezz' ora s'intenda un'ora grossa al manco) cominciammo a
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che più non si trovano se non là dove si respiri l'aria libera e pura, mi fece sedere sotto la capanna del suo camino, dinanzi un' allegra vampa di
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per quell' ostinato dispetto; nè capivano come mai un padre potesse, benché offeso, non aprire per il primo le braccia a un figlio che pregava
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centro, la società si dissolve. La patria pertanto è un nome sì augusto, si venerando, si santo, che al paragone di lui pèrdono i più bei nomi di
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indietro arrovesciata, non senza mettere un poco in compromesso la sua gravità di prima. Lo ringraziai meglio che seppi della bontà colla quale m'avea
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. . » 141 II. Ore di tristezza. . . . . . . . . . . . . » 155 III. Un colloquio . . . . . . . . . . . . . . » 163 - IV. L'onestà del povero . . . . .» 173
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Non era finita la canzone, che le due sorelle discernevano, al basso della costiera, un giovine agitare un fazzoletto bianco; quel giovine sùbito fu
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, l'unica sua gloria, l' ultima sua amicizia; dopo ch'eragli morto il vecchio cane Azor, stato un tempo custode della villa, poi suo compagno nella
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, fino al croceo porporino e al roseo morente nell' azzurro, pareva mandar gli ultimi saluti del giorno alla nostra parte d' Italia. E intanto un leggiero
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mai messo piede, fuori delle sue figliuole e d' un antico famigliare, favorito del padrone, come lo sono più o manco que' vecchi che contano i lor
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stava per pronunziare contro sè stesso. L'immagine di un padre prostrato in prematura vecchiezza, portante il pesa d'una sciagura, quantunque voluta, lo
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nel cuore, non logorato ancora da impetuose speranze nè da violente passioni, un' incerta tristezza di pensieri, un' involontaria e immatura dubbiezza
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suo ascoltatore: Ma su la corrugata fronte di lui, nell'obliqua e muta guardatura, vide balenare un ascoso pensiero; su quella fisonomia indovinò una
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Ma in quella amicizia che il giovine forestiero aveva cercata con tanto studio non si nascondeva un' altra cura più gelosa e segreta, un pensiero più
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