Angiola Maria
Non c' è poesia senza verità e senza virtù. Se la Musa non veste il semplice manto della verità, se la virtù non le insegna il suo casto e tranquillo
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nel biroccio, le prese una mano, e le disse: « Addio dunque, mamma; state bene, e tenetevi su allegra! » Maria invece non pianse, ma se ne stava
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chiarissimo e l' aria consolata dalla freschezza della sera, le tre fanciulle discendevano di nascosto nel giardino, e sen venivano all'ombra per la
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Fra l'una e l'altra canzone facevano pausa; e le ultime voci s'andavano perdendo a poco a poco nell'aria silenziosa della notte, si che quasi non
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più sovente, venuta la sera, le due damigelle accompagnavano Maria alla casa di sua madre; là s' intrattenevano alquanto a frascheggiare con la
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La Malizia, questa losca sorella della Bugia, questa fata capricciosa e segreta, la quale, sebben zoppichi su le grucce ineguali, pur tanto cammina
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bella pendice, addio!... Noi lasciamo le tue ore tranquille, l' innocente allegria de' suoi passatempi, l'aria tua sincera e salubre, i lieti diporti su
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' un giardino; i suoi lieti bastioni, le sue porte, che ora ti ritraggono qualche idea della superba arte romana rimpicciolita da' compassi dell'arte
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Arnoldo e le sue sorelle occuparono que' primi giorni visitando, a parte a parte, le nostre chiese, più antiche e famose, i pochi monumenti dell'arti
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La fanciullesca amicizia ch' era nata tra le due figlie del signore inglese e Maria non poteva certamente durare più che un passatempo di campagna
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cuore, in luogo dell' amore e del pianto. Le due sorelle la credevano ammalata, Vittorina la guardava mestamente, dicendole che non era più quella
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: non temere.... Non mi rispondi? non mi guardi nemmeno? Maria si coperse colle mani il viso. In quel momento rientrarono le due sorelle, tutte
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di più. Il giovine ha bisogno della gloria e della felicità, o ne vuole almeno la sembianza! Quel giorno era una domenica. - Dalle sponde, e per le
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da posta, avevano attraversata la città, uscendo per la porta Vercellina. I postiglioni toccavan di sproni alla spacciata, facevano scoppiar le fruste
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, avete una cera che fa pietà.... Via! ecco quel che son divenute le nostre ragazze: vedete un po' cosa si guadagna a star nelle case de' grandi signori
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La mattina del dì appresso, la signora Giuditta, colla mente intorbidata da conghietture le più strane, sentendosi morir dalla voglia di sfogarsi con
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occhi al cielo, un giugner le mani inquietamente, scoprivano il tormento del suo cuore. Invano la madre la stimolava a confidarle quel segreto
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La fanciulla lasciò cadere una calda lagrima su que' caratteri da lei amati e venerati, i quali, mentre leggeva, le si offuscavano, le si
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Ditemi dove sia chi ricordi le gioie e i dolori del povero, chi ne racconti l' amore schietto e vero, come la sua povertà, la buona amicizia, la
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venuto. Lo stesso vecchio servitore attraversò la galleria, borbottando fra le gengive, e scomparve dietro una porta rivestita di flanella verde; indi a
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Se mai, al tramontar d' un bel giorno, quando, miei giovani amici, andate a zonzo per le vie della città, lasciando vagar la fantasia dietro gli
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mal capitato zerbino le augurasse la buona notte o le stendesse la mano indiscreta; in somma, una di quelle scene tra il chiaro e l'oscuro, cosi
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importuno pensiero. Nel camino ardeva scintillando un fuoco vivo, un di quegli allegri fuochi salutari che ti sciolgono le membra da' brividi de' primi
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terrazzo. « Vieni, dunque! chè le dieci ore sono testè sonate al villaggio, e il mio buon appetito me ne avverte. Nostro padre verrà subito anch' esso
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semplice probità, uomini di fede e di sapienza; conversai con loro, ritrovai in essi le virtù, le parole dello zio Randale; finalmente, venuta in
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Una casa di gretta apparenza, con le muraglie dipinte del color del tempo e scalcinate, con un ballatoio alla lunga a ciascuno de suoi due piani, e
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voleva che le acconciasse un riccio, quando che le stringesse la cintura, poi un' altra cosa e un' altra. E se mai le frullava il capriccio, Maria
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della padrona. La sera poi, al consueto, le tre donne sedevano presso la tavola; e il signor Cipriano se ne stava nel salotto rincantucciato al
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grave nella sua morta quiete, come allora che promette vicina la neve. La strada era solitaria; le rive, le campagne si confondevano mute, nude, in tutta
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aggravata sopra di me. Io adoro il vostro giudizio; ma se il piangere che ho fatto, se le prove che voi mi mandaste, han potuto espiare in qualche
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novellieri del paese n'ebbero a cianciar per lungo tempo, a farne le più belle e strane conghietture del mondo. Nel mezzo della stanza, sopra il seggiolone
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le sessioni parlamentarie in casa dello speziale, di scrollare il capo, fregarsi le mani, andar traendo sospironi, o sogghignar fra sè e sè; il qual
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che cosa diceva! Questa forza ch'io sento di parlarle come feci, me l'hanno data le sue parole, e la santa virtù che ispiravano.... Me lo ricordo
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Cadeva l' autunno del 184*. Sull' imbrunire d una di quelle care e malinconiche giornate, in cui le memorie dell' amore e dell'amicizia risvegliano
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, vedeva avverarsi una dopo l' altra le sue speranze già da lungo tempo mature. Richiamò allora dal continente il suo Arnoldo, impaziente d'aprirgli un
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trovar le prime case del villaggio. Non si vedeva più neppure un lumicino, essendo già spento ogni focolare; nulla che rompesse l' alta quiete
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montagna. patria dei buoni e de' giusti; al cielo, verso il quale elevano le gigantesche loro cime questi monti, esultando quasi e narrando, in armonia col
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pescatore; nè uscito mai dalla cerchia de' miei monti, altro non avrei imparato ad amare che la pace e la tempesta del lago. - Le memorie del passato
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gli empii, ecco, hanno teso l'arco; apprestarono le saette nella faretra, per saettarle contro a' retti di cuore in luogo scuro. » Dopo che ruinarono
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Le due sorelle rimasero per alcun tempo sul terrazzo; dopo che il padre loro s' era ritirato. Mortificate e timide, come chi sente ripetersi la
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ricchezza, di gloria, d'arti e di scienze. Se le scienze si opponessero a questo ch' è il primo de' doveri e delle glorie, le scienze sarebbero un
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momento. Feci le viste di non accorgermi del terrore che, senza volerlo, gli avevo cacciato in corpo, nè di quell' impaccio con cui egli andavasi
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famiglia . . . . . . . » 75 - VIII. Amicizia . . . . . . . . . . . .» 85 - IX. Amore . . . . . . . . . . . . . . . . » 97 - X. Le tre fanciulle
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Intanto che la barca leggiera delle due giovinette solca a dilungo le placide acque del lago, entriamo in una piccola casa del paesello, la quale
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Non era finita la canzone, che le due sorelle discernevano, al basso della costiera, un giovine agitare un fazzoletto bianco; quel giovine sùbito fu
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, una o due volte l'anno, egli veniva nel seno de' suoi cari, veniva a spargere di letizia le tranquille abitudini di quella domestica esistenza. Ma il
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di nuova incerta bellezza le rive deliziose. E quel velo trasparente, aereo, dilatavasi a poco a poco in tutto il cielo, conciliando una pensierosa
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gran seggiolone a bracciuoli coperto di velluto damascato, una tavola con le gambe a rabeschi, e sopravi una guantiera con tazze di cristallo e vaselli
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; quantunque il dubbio, in cui era, gli fosse assai penoso. Ma poi, col tornar ch' egli fece alla casetta del lago, e quando, più dimestico con le due
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quante liete cose mutarono, e quant'altre avverse sono, pur troppo, ancora le stesse! Fra i giovani di quell'età, vostra cura e desiderio, floridi
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