Andrea Chénier
(Ma, ad un tratto, una voce debole frammezzo alla folla grida. È una vecchia.)
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(Maddalena entra vestita con tutta la semplicità di una veste bianca e una rosa fra i capelli.)
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(Il presidente Dumas prende una nota e legge ad alta voce chiamando verso gli accusati: ad ogni nome l’accusato si alza spontaneamente, o è fatto
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È una giornata del giugno 1794 nel pomeriggio.
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(La Contessa intanto lo serve personalmente di una marmellata.)
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La Sezione prima del Tribunale Rivoluzionario (Comitato di Salute pubblica). – Vasto stanzone a piano terreno ridotto per una metà (quella di
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(Sul ponte Peronnet appare una forma di donna, che si avanza cautamente.)
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La serra offre ora – sul finire di una giornata d’inverno del 1789 – un curioso aspetto; sembra un giardino colle sue statue di Bacco, di Flora, coll
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(si alza dal gruppo degli accusati una monaca tutta bianca di capelli.)
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Andrea Chénier è nel cortile dei prigionieri; – egli sta seduto sotto alla lanterna che dà luce, e scrive sopra una piccola assicella con una matita
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(Allora Mathieu ha una grande idea: incrocia la sua picca con altre di alcuni Sanculotti e alcune Carmagnole e improvvisa una barella sulla quale
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(Mathieu Populus ripone la scopa e siede su di una panca, fuori, presso alla porta della Sezione, a fumare.)
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Mathieu con una scopa si mette a spazzare il locale che in breve diverrà Tribunale, per trasformarsi a sera in club.
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Dalle finestrate e dall’arco, dietro, l’immenso sfondo di una larga strada veduta di scorcio e che si perde entro a fitte case.
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(Ad un tratto, una donna scarmigliata appare correndo dalla via opposta a quella per la quale si è allora appena allontanato l’Incredibile. È
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una Meravigliosa, prodotto voluttuoso che, da poco tempo, coll’Incredibile, non ostante il Terrore, osa mostrarsi in pubblico e gittare il suo lusso e
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e appoggiandosi ad una parete, si copre il volto colle mani e singhiozza.)
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(All’arco d’ingresso della serra appare Gérard alla testa di una folla di gente livida, stracciata, languente, d’uomini emaciati, di donne stremate
Andrea Chénier
(Tutti, innanzi alla vecchia, lasciano il passo. È una cieca guidata da un fanciullo di quindici anni. Essa si volge intorno a sé, come per guardare
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pel Cours-la-Reine i rappresentanti della Nazione, che, ecco, attraverso ai giardini delle Tuileries, apparire una vivacissima e gaja schiera di
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nazionali si eleva sonora una voce che canta. È Mathieu che fa da usignuolo della Rivoluzione e canta la sua prediletta Marsigliese che si perde
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(Si leva una donna che prorompendo in lagrime con voce soffocata grida verso i giudici: «Ridatemi i miei figli!» Ma il pubblico con un urlo le impone
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gualcita febbrilmente nella mano una lettera; è la lettera laconica or ora scrittagli, per non riceverlo, da Robespierre, che alle preghiere per la vita di
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stanno il Sanculotto Mathieu detto Populus e la Carmagnola Orazio Coclite, costui forse chiamato così per una gran benda nera che di sotto al berretto
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. Sulla tavola della presidenza sta collocata una colossale urna di legno dipinto, imitazione di ara greca, con d’intorno alcuni rappresentanti del popolo
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, nastri, e una lampada spenta. Il dado, il piedestallo e i gradini sono qua e là coperti di cartelli appiccicativi sopra. Uno dice: Unità e individualità
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appare qualche volta al faccia pallida di Gérard come una minaccia. – Il susurro dei violini, le pose delle pastorelle fanno andare in solluchero i