Andrea Chénier
È una giornata del giugno 1794 nel pomeriggio.
Andrea Chénier
A sinistra: nel primo piano la la terrazza dei Feuillants e il Caffè Hottot; tavolini e sedie fuori all’aperto tra alberi e vasi enormi di fiori.
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In provincia; – nel castello della signoria dei Conti di Coigny. Il giardino d’inverno. La gran serra: imitazione pretenziosa di quella di Casa d
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Intanto, appena fuori, nel largo del crocicchio avanti alla Sezione, quel pubblico patriota che poco prima si stipava commosso intorno all’urna della
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(Un raggio di sole penetra nel secondo cortile scoperto, così che la carretta che entra con gran fracasso dal portone dischiuso della prigione
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orecchi nel terrore di udire il suo nome, si impicciolisce e raggomitolata dietro la gradinata vi si nasconde.)
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Nel fondo: l’ex «Cours-la-Reine» che diagonalmente attraversa la scena, allargandosi a destra, restringendosi a sinistra, difeso dalla Senna, che gli
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Andrea Chénier è nel cortile dei prigionieri; – egli sta seduto sotto alla lanterna che dà luce, e scrive sopra una piccola assicella con una matita
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La scena a destra: nel primo piano un altare dedicato a Marat, sopportante il suo busto, avanti al quale stanno appese collane di fiori appassiti
Andrea Chénier
’Incorruttibile, leggermente curva la testa sulla spalla destra, la destra mano nascosta nel suo abito bleu abbottonato, la sinistra stringe la sua
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ogni dama, stanno i rispettivi cavalieri. – I mariti giocano nel fondo. – Fléville, solo è lasciato in mezzo ai pastori del suo romanzo. – Chénier in