Andrea Chénier
alzare da un gendarme o da una carmagnola.)
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(Lontano un gridìo acuto e confuso da ogni parte.)
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(Gérard allontana un gendarme che lo divide da Chénier e lo abbraccia.
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(Dietro le cancellate sonnecchiano i soldati. Lontano, in quel silenzio, per le vie deserte o percorse da pattuglie di municipali e di guardie
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L’ufficiale dà il comando, le Guardie nazionali prendono il fucile e lo seguono in drappello.
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(Mathieu e l’Incredibile, entrati già da un po’ nell’aula, alzano subito la mano presentandosi come testimoni.)
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(ma Gérard improvvisamente, allontanando da sé il tavolo e rovesciando la seggiole, va a frapporsi tra Maddalena e le due uscite.)
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(Da quella folla molti accorrono a lei commossi, e la vecchia Madelon, così come prima se ne è venuta, si allontana lentamente, calma e fiera.)
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(Si sente accorrere gente e la voce dell’Incredibile che grida: «Al ponte Peronnet!» – Chénier fugge. – Da tutte le parti irrompe gente. – L
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campagna, anche, verso l’estremo lato sinistro dove, per una mite e microscopica collinetta, aprentesi ai piedi in grotte da ninfe, su sale a una casetta
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da frementi grida d’acclamazione e di gioja vera.)
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L’entusiasmo della folla è alla maggior parte di questi uomini indifferente; sanno che non è per loro che un uomo solo ha ora quello che da tanti
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(Chénier leva rapidamente lo stocco dentro al bastone e ne sferza il viso a Gérard che dà in un urlo di rabbia e di dolore. – Ed ecco accorrere
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scortata dai gendarmi a cavallo rimane avvolta da quella luce calda di primo mattino.)
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(poi il Maestro di Casa accenna verso le sale interne e vi entra seguito da tutti i lacchè, eccettuato Gérard che, inginocchiato avanti all’azzurro
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sinistra) a tribunale, l’altra (quella di destra), divisa durante i dibattiti del giudizio da una opportuna sbarra divisoria, riservata al pubblico.
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(Tutti, innanzi alla vecchia, lasciano il passo. È una cieca guidata da un fanciullo di quindici anni. Essa si volge intorno a sé, come per guardare
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scorre parallela: da parapetto, platani, lanterne. Di scorcio, obliquamente, il ponte Peronnet che attraversa la Senna e conduce al palazzo dei
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(Allora da quella folla dorata erompe un urlo di sdegno. Fléville si scusa colla Contessa. – L’Abatino è rosso e si agita a gran gesti, furibondo
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Andrea Chénier è nel cortile dei prigionieri; – egli sta seduto sotto alla lanterna che dà luce, e scrive sopra una piccola assicella con una matita
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L’altra metà dello stanzone è stipato da gente diversa, la sbarra divisoria però non è calata; l’accesso all’urna è liberissimo. – Si raccolgono
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gualcita febbrilmente nella mano una lettera; è la lettera laconica or ora scrittagli, per non riceverlo, da Robespierre, che alle preghiere per la vita di
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, urlante nella notte resa più sinistra da lividi lampi che solcano un cielo nero e minaccioso:)
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una Meravigliosa, prodotto voluttuoso che, da poco tempo, coll’Incredibile, non ostante il Terrore, osa mostrarsi in pubblico e gittare il suo lusso e
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, isolato da tutti, presso all’urna, sta il sanculotto Mathieu.
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canna dal pomo d’oro. Passa, ed è un agitare di fazzoletti, cappelli, coccarde, berretti frigi; e un grido immenso erompe da tutti i petti – Viva