Andrea Chénier
In provincia; – nel castello della signoria dei Conti di Coigny. Il giardino d’inverno. La gran serra: imitazione pretenziosa di quella di Casa d
Andrea Chénier
(ed ognuna, gittata l’offerta, grida piena d’entusiasmo: Viva, viva la Francia! – Il pubblico si entusiasma alla sua volta ed ogni offerta è accolta
Andrea Chénier
(All’arco d’ingresso della serra appare Gérard alla testa di una folla di gente livida, stracciata, languente, d’uomini emaciati, di donne stremate
Andrea Chénier
Il piccolo ometto apre la piccola porta d’angolo e vi entra richiudendosela dietro.)
Andrea Chénier
(Passa – e lo si vede dall’arco d’ingresso della Sezione – venendo dalla via di destra – uno strillone che urla a tutta gola:)
Andrea Chénier
(Un’ondata di volanti colle loro mazze adorne, quale di nastri, quale di lanterne, irrompe per l’arco d’ingresso precedendo e seguendo le dorate
Andrea Chénier
(La Contessa, Maddalena e la Bersi (questa stranamente vestita) appajono al di là dell’arco d’ingresso alla serra. La Contessa si sofferma a dare
Andrea Chénier
! – Gérard le ha sentite – egli – gigante – con un gesto accenna d’onde avvicinandosi viene la vera voce della patria e grida – tutta la sua anima nella
Andrea Chénier
La serra offre ora – sul finire di una giornata d’inverno del 1789 – un curioso aspetto; sembra un giardino colle sue statue di Bacco, di Flora, coll
Andrea Chénier
. Sulla tavola della presidenza sta collocata una colossale urna di legno dipinto, imitazione di ara greca, con d’intorno alcuni rappresentanti del popolo
Andrea Chénier
canna dal pomo d’oro. Passa, ed è un agitare di fazzoletti, cappelli, coccarde, berretti frigi; e un grido immenso erompe da tutti i petti – Viva