Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia
fratello esclamò : - Lui tutto e io niente ! - Non appena ebbe pronunziato queste parole, vide un uccello nero posarsi su un ramo vicino e sentì una voce
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vita per veder terminato il tempio. E la grazia gli fu concessa. Quel giorno di gioia egli lo visse e sentì le benedizioni del popolo. Poi si spense
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vide, si sentì morire e sospirando disse : - Via, andiamo!!! - Scendono le scale, escono e salgono nella carrozza che aveva portato il cameriere e i
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si sentì morire. Egli non voleva dire che i quattrini a donna Paola glieli aveva dati lui, e a Maricchia non voleva rinunziare. - Perché prestate
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tutte le faticacce. - Senti, - disse al marito - io non posso vedere che questo ragazzo fatichi a questo modo. Non sarebbe meglio farlo studiare
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sei già e la gobba è sparita. Toccati e prova a camminare. - Ruggiero si toccò e sentì che la gobba non ce l'aveva più; si provò a scender dal letto e
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non ne aveva versate da quando era al mondo. - Bum ! Bum ! - sentì fare alla porta. - Chi è ? - Sono il maggiordomo. Il signor Principe mi manda ad
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la desse alla figlia. Il pover uomo si sentì morire dalla vergogna. Torna a Messina, e appena a casa, chiama la figlia minore e le dice : - Vedi a
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trogolo per dissetarsi. Il Duca gli rispose : - Hai ragioni da vendere, ma senti, porco mio, che cosa devi fare : per stasera portacelo. Quando son
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