Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia
collarino nero. - Me ne rammento, - disse il Reuccio. - Dopo voi vi addormentaste, le colombe tornarono, una da levante e l'altra da ponente. - E qui il
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oggi a Palermo. - E forse quello scudo ti sarebbe fatale, o mio Principe. - E qui il tesoriere abbassò la voce e aggiunse : - Non credi che questa
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coperto di navi che portavano qui i prodotti di tutti i paesi e ne portavano via le derrate e le merci; questa conca era una vera conca d' oro per la
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vedremo ! Domani quella ragazza ha da esser qui a tutti i costi, così ordino, e così voglio! - Quando il Re ordinava e il Re voleva, bisognava obbedire
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ampio cortile circondato da colonne e in fondo un magnifico giardino, il Cavaliere le disse : - Aspettatemi un momento qui, ché salgo e scendo subito
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mesi senza che l'abate ricomparisse, andò a Palermo a cercarlo, e cerca di qui, cerca di là non gli venne mai fatto d'incontrarlo. Ogni persona che
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neppur da parlarne, la fame non ho memoria d'essermela levata mai, e la notte, invece di dormire, sto qui a far lunari e ad aspettare chi non viene
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grotta. Vieni qui domattina e forse ti potrò aiutare. - Com’era disperata Mariuccia! E dire che quella sera doveva assistere a un gran ricevimento e
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, fatelo se non volete trovarmi morta al vostro ritorno. - E qui gli si gettò ai piedi e tanto pianse e tanto lo supplicò, che riuscì finalmente a
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ragazza che gli rivolgeva continuamente la parola: Altezza qui, Altezza là, ed era per lui tutta, sorrisi. La cena terminò e incominciarono le danze, ma
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