Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia
le assicurò che se fosse campata cent’anni, non si sarebbe mai dimenticata di quella gran prova d'affetto e di cortesia. I due bimbi, allattati dalla
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del duca Roberto ? - rispose Costanza. - Ma una cosa è tua e quella la puoi dare. - E quale? - L' anima ! - A questa risposta Costanza capì che
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loro, e più lungi un uomo nel fiore dell'età, livido, estenuato empirai la bocca con una manciata d'erba e con quella saziare i crampi dello stomaco
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vedremo ! Domani quella ragazza ha da esser qui a tutti i costi, così ordino, e così voglio! - Quando il Re ordinava e il Re voleva, bisognava obbedire
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: - Che cosa volete ? - La ragazza, senza lasciarsi intimidire da quella accoglienza, rispose: - Vogliamo tutto quello che avete di più bello nel
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dove doveva andare, ed egli subito le obbedì. Del resto glielo aveva detto anche il figlio della mugnaia che se ne andasse perché in quella casa era un
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starnazzar d'ali. Due si posarono sulla spalliera da capo, due su quella da piedi, due sulle seggiole che erano ai due lati del letto e una proprio
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paggio, si mise a girare per la sala ed a sbirciare i pretendenti. Guarda di qua, osserva di là neppur quella volta scelse lo sposo. Ce n'era uno più
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bastava a rasciu garlo. Di lì a qualche tempo il padre dovette partire di nuovo alla volta di Palermo per i suoi negozia e anche quella volta domandò
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Reuccio fu condotto in un momento sulla solita terrazza dove la bella ragazza prendeva il fresco, e anche quella sera ella gli rivolse tante domande
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