Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia
gli desse un erede, faceva fare pubbliche preci nelle chiese, distribuiva elemosine, ma il figlio non nasceva. La Regina non faceva che piangere per
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si vide così ben vestita da parere una principessa, smise a un tratto di piangere, si fece tutt'allegra e tornò addietro a cercare la carrozza
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. - Ma come è mai possibile che un tanto signore sposi mia figlia? Io sono poverissima e non ho altro che le braccia per lavorare e gli occhi per piangere
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gran pena. Zitto zitto se ne andò a piangere nello stanzino buio e fra le lacrime diceva : - È mai possibile che il mio babbo e la mia mamma non si
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sapevano se piangere o ridere, ma subito si fecero il segno della croce e incominciarono a recitare le preghiere quando lo videro ballare in camicia
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, Mariuccia incominciò a piangere dicendo : - Povera me, che scelta ho fatta ! Povera me, che scelta ho fatta ! Quello m'inghiottirà in un boccone come
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? - domandò la minore, - Mi ha dato questo fazzoletto e mi ha detto che avrai da asciugarti le lacrime per un anno ! - La ragazza si mise a piangere e da quel
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Reuccio. Ella, nel vederlo così conciato per colpa sua, si mise a. piangere sotto gli occhiali e promise al Re che, se l'avesse lasciata sola, gli
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