Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia
, presto a cavallo, perché devo andare a palazzo, così mi leverò un pensiero. Sì, glielo dirò subito, al Re mio padre, che deve farmi fare una spada, che
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teneramente il fratello, volle dedicarsi alla Vergine Maria ; Costanza rimase nel palazzo Morvagna, occupandosi soltanto a nascondere la sua deformità per
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predicava altro che pulizia. Cambiava ogni momento le cameriere del Palazzo Reale perché gli pareva che non fossero abbastanza pulite, e le voleva giovani
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accompagnò il Cavaliere al suo bel palazzo, nella via principale della città, e quando furono giunti dinanzi al portone spalancato da cui si vedeva un
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Al tempo dei tempi viveva a Palermo nel suo palazzo un Principe che non aveva nè padre, nè madre, nè fratelli, nè sorelle, nè zii, nè cugini e
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sellato. Il giovane lo montò agilmente, lo toccò con gli sproni e via per il Cassaro al Palazzo Reale. Era l'ora della passeggiata e tutte le dame chi
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palazzo, il primo, il dieci e il venti del mese entrante. Io mi travestirò da paggio, li osserverò bene come si comportano a tavola e poi sceglierò quello
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della figlia. Basta : la nave stava per far vela, e un giorno quel padre si fece coraggio e andò al Palazzo Reale dove fece passare l' ambasciata. - Dite
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palazzo del Duca era più bello e più vasto di quello del suo Sovrano e cognato. Basti dire che nel cortile del palazzo c'era un giardino grandissimo
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