Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia
stesse lingue, e tutti e due erano egualmente avanti e tutti e due erano valenti nel cavalcare, nel tirar di spada e in tutti quei giuochi e quegli
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teneramente il fratello, volle dedicarsi alla Vergine Maria ; Costanza rimase nel palazzo Morvagna, occupandosi soltanto a nascondere la sua deformità per
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miseria e vi erigerò un tempio che non vi sarà l'eguale nel mondo. - Un giorno Guglielmo traversava, su un bianco cavallo il quartiere della Kalsa, in
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perché la vide grattarsi la testa con l'indice; un'altra volta ne cacciò una come una ladra perché la sorprese con la punta del mignolo nel naso. Un
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madre, lei signor Cavaliere, fa quel che le suggerisce il cuore. - In quel momento, puffete, eccoti comparire la madre dalla cantonata ! La ragazza, nel
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Al tempo dei tempi viveva a Palermo nel suo palazzo un Principe che non aveva nè padre, nè madre, nè fratelli, nè sorelle, nè zii, nè cugini e
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erano vestiti civilmente. Però non si levavano mai la fame ed erano tutti e tre secchi allampanati e gialli come poponi. Nel vicinato la nonna era
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chiaro e tondo che fra i commensali non c'era nessuno che facesse per lei. - Bada, - le disse il padre - se non scegli uno sposo nel banchetto che darò il
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una figlia tanto buona e tanto bella che sempre piange per Vostra Maestà. - Nel sentire queste parole, il Re dette una guardataccia tale al mercante
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palazzo del Duca era più bello e più vasto di quello del suo Sovrano e cognato. Basti dire che nel cortile del palazzo c'era un giardino grandissimo
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