Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia
vedere se qualcuno aveva serbato monete di metallo violando l' ordine regio di consegnarle tutte al tesoriere della corona, mise in vendita a Palermo
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carissimo, la mise nelle mani del sacerdote che era accorso a riceverlo sulla porta della cappella, e Gli disse : - Vendila e soccorri quegl'infelici
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giorno poi mise sottosopra tutto il palazzo e fece correre anche le guardie perché vide una pulce attaccata alla carne del collo di una povera donna di
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sorelle, non volle andare alla messa con le altre, e la madre, per precauzione, chiuse la porta a chiave. La ragazza, benché fosse festa, si mise a
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fanciullo, coperto di pochi stracci, commossero il capo mastro, che subito lo fece ristorare, se lo prese in casa e lo mise a tirare il mantice. Il ragazzo
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così poco ti peritavi ! - esclamò la civetta. - Stenditi sul letto e bello sarai. - Ruggiero si mise lungo disteso sul letto e la civetta che parlava
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paggio, si mise a girare per la sala ed a sbirciare i pretendenti. Guarda di qua, osserva di là neppur quella volta scelse lo sposo. Ce n'era uno più
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, che il poveretto si mise a tremare a vetta a vetta. Poi batte su un timbro d'argento, e al cameriere che compare, gli ordina di portargli il
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squillante accolse il giovane Principe, una risata che mise in mostra i denti bianchi di lei, che non apparivano nel quadro, e la fece comparire anche più
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