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Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città  di Sicilia

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Perodi, Emma 9 occorrenze

Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città  di Sicilia

, io, figlio di suddito, non posso trattare il figlio del mio Re, colui che un giorno sarà mio sovrano, diversamente da quel che è trattato da tutti

Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città  di Sicilia

le ricchezze di mio fratello. - Quelle sì, e se le vuoi le avrai fra pochissimo tempo perché tuo fratello morrà. Ma tu, da oggi in poi, sera e mattina

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Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città  di Sicilia

potrà dargli soccorso? Il tuo Dio non ti aiuta a far cessare tanta miseria; prega il mio e sarai esaudito. - Lungi da me, vecchia tentatrice ; io

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Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città  di Sicilia

pulita di molto per entrare al mio servizio ? - Venne il giorno che fece questa domanda anche a quel cameriere che aveva veduto cader l'acqua dal

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: - Ora, al primo che passa, chiedo il favore di raccogliermi il fuso, e se lo fa, quello sarà lo sposo mio.- Di lì a un momento passò un bellissimo e

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figlio del mugnaio un'arancia. - Dammela, fratuzzu dammela! - Ma tu non sei fratello mio ! - rispose l'altro. - Se tu fossi mio fratello te la darei, a

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fare la stessa morte di lui. - Figuriamoci la disperazione di Mariuccia! Si mise alla finestra a gridare : - Cavallino mio, aiutami ! La mangiatoia

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si preparava per il viaggio, gli disse : - Padre mio, per il bene che mi volete, dovete farmi un piacere : andate dal Re e ditegli che io m'ammazzo

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Reuccio par mio. Che cosa crede che mi abbia fatto sprezzare il ridicolo? Soltanto il desiderio di vederla e conoscerla. - Nel sentire che il cavaliere

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