Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia
le assicurò che se fosse campata cent’anni, non si sarebbe mai dimenticata di quella gran prova d'affetto e di cortesia. I due bimbi, allattati dalla
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nome Costanza, ed era gobba, dispettosa, invidiosa e perfida quanto mai. Maria, quando ebbe diciotto anni, entrò in un convento, e pur amando
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Saraceni, coi ricchi come coi poveri. Aveva il cuore candido come la neve, non faceva mai torto a nessuno, aiutava i poveri, era misericordioso con
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Sua Maestà il Re nostro signore per grazia di Dio ! - Ma che re e non re ! Noi col Re non abbiamo mai avuto nulla da spartire, e a quest'ora non si
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fissò maravigliata perché non era mai stata fermata per via da un bel Cavaliere e rispose tutta umile : - Sono agli ordini di Vostra Signoria. - A
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mesi senza che l'abate ricomparisse, andò a Palermo a cercarlo, e cerca di qui, cerca di là non gli venne mai fatto d'incontrarlo. Ogni persona che
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nipote di una vecchia, gobba anche lei. Nonna, figlia e nipote erano poveri quanto mai, ma facevan di tutto per non apparire tali, e quando uscivano
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figlia, non l' aveva mai veduta malata e credeva che quel cavaliere misterioso col serpente sull'elmo fosse un iettato perché appena comparso lui
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nella sala si fermavano a boccaperta, perché rappresentava una ragazza di una bellezza non mai veduta. Il nipote Reuccio un giorno andò a far visita
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