Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia
le assicurò che se fosse campata cent’anni, non si sarebbe mai dimenticata di quella gran prova d'affetto e di cortesia. I due bimbi, allattati dalla
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buscarsi un marito che la conducesse alla Corte e le desse un gran nóme e molte ricchezze, poiché per le leggi di quel tempo tutti i beni della famiglia
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Saraceni, coi ricchi come coi poveri. Aveva il cuore candido come la neve, non faceva mai torto a nessuno, aiutava i poveri, era misericordioso con
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, non giovandosi che le vecchie lavassero la sua biancheria, gliela stirassero, nè gli spolverassero i vestiti. Una volta ne mandò via una sui due piedi
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mia, chiudiamo a chiave Caterina, Vituccia e Rosa, e usciamo noi due. Prima andiamo in chiesa a ringraziare Dio, la Madonna e i santi, e poi dal
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neppure amici perché era tanto brutto che gli dispiaceva di farsi vedere. Questo Principe dunque non sapeva a chi lasciare i suoi feudi e per questo, quando
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entrasse con più sicurezza. I gobbi riposano poco e Ruggiero stava quasi sempre desto, e se una nottola passava, volando, vicino al finestrone, o un
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nobiltà ; ma il bando non diceva che i pretendenti dovessero esser nobili, sicché furono tutti ammessi al banchetto del primo del mese e tutti sgranarono
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: - Ragazze mie, i miei negozi mi costringono a partire ; vado a Palermo, starò assente un pezzo, e desidero compensarvi della mia assenza con un dono. Che
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! Per fortuna il tempo era coperto, ma se mentre s'inalzava al disopra della capitale del Regno, la luna fosse comparsa che cosa avrebbero detto mai i
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