Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia
in un torneo la mano e il cuore di una bella Principessa greca figlia dell' imperatore di Bisanzio. Roberto e la Principessa si sposarono, vissero
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Saraceni, coi ricchi come coi poveri. Aveva il cuore candido come la neve, non faceva mai torto a nessuno, aiutava i poveri, era misericordioso con
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allargare il cuore di condurre al Re quella bella cameriera vestita come una gran signora e dette ordine al cocchiere di sferzare i cavalli
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madre, lei signor Cavaliere, fa quel che le suggerisce il cuore. - In quel momento, puffete, eccoti comparire la madre dalla cantonata ! La ragazza, nel
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rammentino di me? Che mi abbiano abbandonato in questo modo per farmi patire tanto ? Ma non ha cuore di madre la mia? - Aveva appena terminato di
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gatto correva sul tetto, faceva un balzo e il cuore gì'incominciava a battere forte forte. Di giorno pensava se la predizione si sarebbe avverata e
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colpo tremendo. - Dal momento che mi vuole scacciare, me ne andrò da me, - disse. La suocera si sentì allargare il cuore, ma non fiatò. La notte
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che cuore s' imbarcasse e tornasse in patria ! Appena la nave fu in vista, tutte e tre le figlie furono prese da una grande smania per sapere se il
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avrebbe guarito il figlio. Il Re uscì, i medici di Corte che assistevano il ferito uscirono, e il finto medico rimase solo e si sentiva lacerare il cuore
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