Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia
un ramo basso di querce, a pochi passi dal Reuccio, e una dice : - Comare, come state ? - Bene, e voi ? - Bene. - E come stanno a casa vostra? - Tutti
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questa è una bestemmia! - La vuoi dire, sì o no, sera e mattina? Se la dici avrai tutte le ricchezze della casa Morvagna il ducato con i feudi numerosi
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Re, il quale, vedendo la schiuma, si figurò che fosse acqua saponata e pensò : - Guarda guarda, in questa casa ci deve stare gente pulita e chi sa che
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un anno all' altro rintanate in casa. La madre doveva andare di qua e di là a preparar lavoro, pennecchi, stoppa, cotone e tele, ma prima d'uscire
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tornò dunque al mulino con le pive nel sacco e prese a perseguitare il piccino che s'era figurato dovesse portare la ricchezza in casa sua, e che
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del mondo, che pochi hanno veduta e nessuno bene come te. E ora torniamo a casa, perché vedo che incomincia ad albeggiare. - Di fatto la civetta
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bisogno d'un cameriere. Se ti domanda come ti chiami, devi rispondergli che ti chiami don Peppino e che sei stato in casa del Principe tuo padre
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casa, e la maggiore delle figlie gli corse incontro e gli domandò : - Signor padre, me l'avete portato il vestito di broccato color di rosa ? - Eccotelo
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ebbe a cena il posto d' onore accanto alla giovane padrona di casa, che pareva non avesse ne padre ne madre, ne zii ne zie, ne sorelle ne fratelli
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