Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia
di bianco e nitidissimo marmo, più bella di qualsiasi statua scolpita dal più celebre artista. Il dolore del Reuccio non ebbe limiti. Si strappava i
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia
che egli avesse tutto e lei niente. Un giorno, mentre era ritta davanti alla vasca di marmo bianco e di squisita fattura che ornava il giardino, le
Pagina 119
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia
miseria e vi erigerò un tempio che non vi sarà l'eguale nel mondo. - Un giorno Guglielmo traversava, su un bianco cavallo il quartiere della Kalsa, in
Pagina 141
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia
perle. Finalmente mi strappai i cernecchi e per ogni capello bianco strappato, me ne tornarono cento castagni. Fa’ come me e tu pure sarai giovane e
Pagina 159
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia
un bel letto, tutta vestita di bianco. La madre del Cavaliere seppe che cosa era accaduto a Maricchia, ma donna Vincenza si guardò bene dal dirle che
Pagina 181
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia
avvolta in un gran lenzuolo bianco. - Che possono fare i morti per i vivi ? - disse la donna con un fil di voce. - Io morii quando tu nascesti, figlio
Pagina 205
Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia
essere bianco e rosso invece che giallo, aver le gambe diritte, la testa piccola, tanti capelli. - - E poi ? - Un bel par di baffi e la barba. - E per
Pagina 23