Al tempo dei tempi. Fiabe e leggende delle Città di Sicilia
abito, un trastullo, l'altro l’aveva eguale. Quando incominciarono a studiare, furono affidati agli stessi maestri, impararono le stesse cose e le
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, uno in arabo e l’ altro in latino e poi in greco : - Nobili e plebei, accorrete ad ammirare questo stupendo animale, che perviene dalla scuderia del
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, - egli rispose - io sono cristiano come i miei avi, e non adorerò mai altro Dio che il Dio vero, grande, onnipotente, il Figliuol suo divino, la Beata
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l'altro a ponente. Donna Tura invece era piccina, tonda, sciancata, con due occhietti di porco, certi baffi da far invidia a un dragone e certe labbra
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un anno all' altro rintanate in casa. La madre doveva andare di qua e di là a preparar lavoro, pennecchi, stoppa, cotone e tele, ma prima d'uscire
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figlio del mugnaio un'arancia. - Dammela, fratuzzu dammela! - Ma tu non sei fratello mio ! - rispose l'altro. - Se tu fossi mio fratello te la darei, a
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sempre, sempre aspettava e badava a ripetere : - Anch'io devo avere un giorno o l'altro qualche sollievo, altrimenti la mia vita sarebbe troppo troppo
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, guardava, sbirciava, ma non sceglieva perché uno le pareva che avesse la bocca storta, quell’ altro che fosse giallo, un terzo troppo magro e via di
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dov'era, e ogni momento andava in guardaroba, con un pretesto o con un altro, per vederla e parlarle, e Rosetta gli rispondeva appena, fuggiva quando lo
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per la sera, l'animale disse che non voleva più. servir di cavalcatura al Reuccio, che si trovasse un altro mezzo per andare dalla bella ragazza, perché
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