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VAN GEHUCHTEN ha per primo osservato, studiando l'embrione di pollo, che non tutte le fibre del VI nervo derivano dal nucleo noto da tempo che è
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Infatti in preparati di embrioni di 10-12 giorni, nei quali il Dr. AMPRINO aveva asportato al 3o giorno completamente il ganglio del V, e che perciò
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Dopo che le mie ricerche erano ultimate, ebbi l'opportunità, in grazia alla cortesia del Dr. AMPRINO, di compiere un'osservazione, la quale è in
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nel Chamaleon vulgaris, nel quale manca una membrana nittitante e i muscoli che l'azionano: bursalis o derivati, e il retractor bulbi, pure innervato
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Non mi risulta che né KAPPERS, né altri, abbiano addotto argomenti in favore di un'azione attuale durante l'ontogenesi.
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KAPPERS nel formulare la sua ben nota, interessante ipotesi della neurobiotassi, prospetta esclusivamente la possibilità che gli eccitamenti
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vulgaris, nel quale manca una membrana nittitante e i muscoli che l'azionano: bursalis o derivati, e il retractor bulbi, pure innervato nei rettili
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) che l'ha esaminato in un gran numero di classi animali (pesci, rettili, uccelli, mammiferi). Questo Autore, integrando le ricerche anatomiche con
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Nel corso di una ricerca sperimentale che ho intrapresa sulle relazioni tra centri e campo d'innervazione del VI durante lo sviluppo nell'embrione di
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È noto che tutti i nuclei dei nervi motori encefalici somatici o viscerali hanno un'origine comune da una colonna che dal mesencefalo si segue sino
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il territorio di distribuzione sensitiva del V (muso o congiuntiva) si determina un rapido movimento di chiusura della nittitante, «atto che riveste
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delle cellule del nucleo accessorio e il numero di fibre dell'abducente che si distribuiscono, dopo la biforcazione periferica del nervo, ai muscoli
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Sino alla fine del 5o giorno d'incubazione, non vi è alcun cenno alla comparsa di un nucleo accessorio dell’abducente. Il nucleo che topograficamente
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impregnati all'argento, le miofibrille; però la disposizione seriale dei nuclei fa pensare che esse siano già differenziate in buon numero. Le fibre nervose
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caratteri che permettano di riconoscerli dalle cellule indifferenti che le circondano.
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VI che presentano già il caratteristico orientamento dal basso in alto e da fuori in dentro, che persisterà negli anni successivi. Medialmente al
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centrali dell'acustico che incrociando il rafe si portano al lato opposto (fig. 1).
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così evidente che non può sussistere alcun dubbio sull'interpretazione.
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descrivere brevemente la topografia dei nuclei della regione del rombencefalo che c’interessa, quale si presenta alla fine del 6° giorno d'incubazione.
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È noto per le ricerche antecedenti che la forma delle cellule del nucleo accessorio del VI differisce sostanzialmente negli embrioni inoltrati da
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per tutto il tratto, relativamente lungo, che separa il nucleo principale dal nucleo accessorio del VI, e costituiscono una specie di catena di
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dei primi stadi, e si presentano meno fittamente addossate che negli stadi precoci. Sono orientate in prevalenza con l’asse maggiore disposto
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presentano costituiti da un numero di cellule anche più numerose di quello ancora esiguo che costituisce il prima abbozzo del nucleo accessorio nella sue sede
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Accogliendo l'ipotesi di TERNI ispirata alla dottrina della neurobiotassi di KAPPERS, che il nucleo accessorio del VI si sia spostato verso la radice
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In questa ricerca fu dimostrato che questa forma affusata si manifesta già molto precocemente, e cioè all'inizio della migrazione dal nucleo
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accessorio in questo stadio e in quelli successivi (fig. 3) emerge un fascio ben riconoscibile di neuriti che raggiunge il nucleo principale seguendo il
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bursale e quadrato che a questo stadio non sono ancora ben conoscibili.
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intensamente impregnate si presentano anche più affusate che in sezione trasversa. Al polo opposto a quello da cui origina il neurite, si distacca dalla
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Nei giorni successivi il nucleo accessorio va soggetto a ulteriori rimaneggiamenti che consistono essenzialmente nel ravvicinarsi dei vari gruppi
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Infatti se pure i preparati dimostrano con ogni evidenza che i neuroni del nucleo accessorio emigrano in direzione laterale già differenziati, si
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Risulta dai dati esposti che il nucleo principale aumenta in altezza per l'incremento di volume delle singole cellule o per l'allontanarsi l'una
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Ritengo di un certo interesse il fatto che a 7 giorni, quando cioè il nucleo accessorio appare ben delimitato in sezione frontale in forma di colonna
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dalla sua prima comparsa meno sviluppata in altezza della principale. In realtà ho constatato che a 7 giorni, quando il
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nucleo accessorio è completamente costituito, esso presenta la stessa altezza del nucleo principale, e che soltanto nel corso successivo dello
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