«Madre, hai vinto, le disse, ed abbracciatala teneramente dismesse ogni idea di vendetta e ritornossene in esiglio». Vediamo ora ciò che potesse in un altro romano la reverenza al proprio genitore. Tito Manlio era stato cacciato di casa dal padre avaro e crudele ed obbligato a ridursi in villa ov'era tenuto come servo a'più umili e faticosi servigi. Avendo egli un giorno udito, essere stato accusato da alcuni nemici il proprio padre, dimenticò immediatamente i torti da lui ricevuti e partitosi di soppiatto andò verso Roma e si recò difilato all'abitazione di uno de' principali accusatori; quivi, tratto fuori un pugnale, minacciollo di morte, qualora non si fosse obbligato con solenne giuramento di ritirare nella seguente mattina l'accusa prodotta contro suo padre.
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