Ma perchè abborrire, dispregiare la vecchiezza ?... Non è debolezza quella di piacersi della vita solo allora che essa accarezza con le lusinghe e gli allettamenti della gioventù ?... Non è egoismo il desiderio di staccarsi da tutto e da tutti e fare che gli altri da noi si stacchino per la sola ragione che l'età ci sfronda d'intorno i piaceri ?... Qualche piacere è pure concesso a la vecchiezza. E vengono da casti pensieri, dalla esperienza, dalla mente maturata, dall'affetto e la stima dei buoni; per la maggior parte, dal vedersi crescere d'intorno nipoti e pronipoti, come tanti rampolluzzi che vivono e s'ingagliardiscono sotto la protezione del grande albero padre. Sicuro; più uno vive e più soffre, perchè nella vita i guai sono parecchi ; i vecchi, mentre assistono a l'allegro giovanile lavorìo di chi viene da loro, spesso sospirano al vedersi scomparire d' intorno amici e parenti coetanei. Ma confortare dell'ultimo addio del cuore le persone care, ma infondere loro con la tenerezza ultima speranza, animarli con l'ultimo conforto, non è forse soddisfazione dei generosi?... Ma guidare i giovani nella vita con la propria esperienza e insegnar loro il bene con l'esempio del lavoro e della virtù, non è opera Santa?
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