Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abboccavano

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Passa l'amore. Novelle

241751
Luigi Capuana 1 occorrenze
  • 1908
  • Fratelli Treves editori
  • Milano
  • verismo
  • UNICT
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E i babbei abboccavano; accorrevano da lui che li spennacchiava senza farli stridere, buttando loro negli occhi la polvere delle belle maniere, dei salamelecchi, quasi il codice e la procedura consistessero nei salamelecchi e nelle belle maniere! Ah che tempi! Veniva in uso la moda anche pei notai! Si doveva giungere a questo con l'Italia una e pagnotte cento! Basta! Egli era vecchio ormai! E senza quel nugolo di figlie, avrebbe chiuso lo Studio notarile e chi avrebbe voluto l'opera sua, avrebbe dovuto venire a pregarlo in casa, col cappello in mano, come per ottenere una grazia! Passava lunghe ore nell'orto, a covare con gli occhi le nespole del Giappone che pendevano a grappoli dai rami, a covare l'uva del pergolato che ingrossava al sole.... cento, dugento, trecento grappoli.... non riusciva a contarli esattamente; li avrebbe colti con le sue mani fra qualche mese: intanto bisognava difenderli con la solfatura dall'oidium, e anche dal barbaro gusto delle ragazze a cui piaceva l'agresto! Soltanto a Lisa egli permetteva di accompagnarlo laggiù certe mattine, a Lisa che era savia, seria, e che gli ispirava una particolar tenerezza scorgendola, inesplicatamente, avversata dalla mamma in ogni cosa. Visto che donna Rita non gli dava nessuna plausibile spiegazione di quel suo strano contegno, egli si era rivolto alla figlia, un po' acre anche lei nelle risposte e nei modi: - Ma insomma, che cosa avete tutte e due? - Niente. Se la faceva sedere accanto, sul muricciolo; ragionava con lei delle piante, delle faccende di casa; e di mano in mano che passavano per lo stradone persone di sua conoscenza, si metteva a sparlar di loro ricordando il passato: - Quello lì è un gran ladro! Quell'altro un usuraio! Questo qui un'ipocrita, che va a messa tutti giorni, ed ha spogliato i pupilli di suo fratello! E una mattina che scorse laggiù lo studentino col sigaro in bocca e il naso per aria, disse: - È della razza! Poveri e superbi! Suo padre era usciere di pretura, ma si è messo a fare lo strascina-faccende davanti al conciliatore, dopo che è stato cacciato via dall'ufficio! Sua madre.... lasciamola stare.... Suo fratello maggiore è andato a far la guardia di finanza! Costui vuol diventare.... che cosa? Non lo sa neppur lui! Finge di studiare!... Invece del sigaro, còmprati due soldi di pane, morto di fame!... Lisa si faceva di mille colori, udendolo parlare così. - Che cosa ve ne importa? - esclamò stizzita. - Ognuno deve badare ai fatti propri. E lei infatti badava, zitta zitta, sorniona, ai fatti propri, con la testina sconvolta e il cuore in fiamme per lo studentello; e resisteva alla guerra sorda della mamma che la minacciava di accusarla al notaio, com'ella chiamava abitualmente suo marito. - Accusatemi! - Ti spaccherà la testa! Ti farà uscir dal cervello il sangue pazzo! - Lasciate che me la spacchi! - Te la spaccherò io prima di lui! - Spaccàtemela! Intanto il cattivo esempio di Lisa noceva alle altre sorelle che venivano immediatamante dietro a lei. Con quelle finestre su lo stradone, era un via vai di ragazzacci. Donna Rita non poteva aver occhi per tutte. E quelle testoline sventate si aiutavano a vicenda. Un'amica avea avvertita donna Rita dello scandalo che dava tanto da ciarlare in paese; e la poveretta ci perdeva la salute dalla gran bile che inghiottiva. Un giorno o l'altro, se la cosa arrivava agli orecchi del notaio, sarebbe stato il finimondo in casa loro; quando il notaio imbestialiva.... Dio ne Scampi! Tanto più ora che gli affari andavano male e le spese aumentavano di giorno in giorno. Solamente a pensare ai vestiti e alle scarpe per tutte, c'era da sentirsi prendere dalle vertigini! Donna Rita malediceva la casa nuova e chi l'aveva consigliata a suo marito. Nell'altra, le ragazze stavano un po' ristrette, sì, ma come in un convento. Qui, con tutte quelle finestre!... Se lei badava alla parte di via Lunga, le ragazze facevano il telegrafo dal lato opposto. E poi con quella nuova diavoleria del saper leggere e scrivere! Prima almeno non c'era da temere che le vecchie povere venissero a picchiare all'uscio per l'elemosina e per portare i biglietti amorosi! Viveva per ciò in continua ansietà; e ogni volta che il notaio tornava a casa più abbuiato del solito, ella tremava di veder scoppiare l'uragano paventato. Scoppiò una sera, quando meno donna Rita se l'aspettava. Quel giorno il notaio era stato più allegro dell'ordinario. Aveva condotto giù nell'orto le figlie con panieri e canestri per cogliere l'uva. Montato su la scaletta, con una mano afferrava delicatamente il grappolo e tagliava il gambo con l'altra, armato di una forbice arrotata a posta per non fare strappi alla vite. Prima l'uva bianca, poi la nera; e le ragazze erano salite in casa, in processione, coi panieri e coi canestri su la testa come tante vendemmiatrici. Poi il notaio, che non aveva mai loro permesso di assaggiarne un chicco, ne aveva distribuito un grappolo a ognuna, dando su la voce alle scontente che volevano i grappoli più belli e più grossi. I più grossi voleva mandarli in regalo al dottor Ballocco; glielo avrebbe annunziato durante la passeggiata. E fu allora, bel ringraziamento! che il dottore gli disse a bruciapalo: - Tu rimbambisci con l'uva, e intanto c'è chi vuol coglierti l'altra uva, assai più saporita! - Quale? Che cosa intendi? - Le ragazze! Non avete occhi dunque, tu e tua moglie? - Bada a quel che dici! - Dico la verità! E siccome il notaio, sbalordito dall'incredibile rivelazione, si era rimesso inavvertitamente a zufolare, il dottore, per dovere di amico, si capisce, continuò: - Ecco il bel profitto della casa nuova! E raccontò quel che sapeva. Non avevano occhi dunque, lui e sua moglie? - Anche Lisa? - balbettò il notaio. - Sì, sì, peggio delle sorelle; col figlio dell'usciere Caniglia! Nominò pure gli altri; una filza! Il povero notaio non zufolava più; il sangue gli era salito al capo. Arrivò a casa con gli occhi iniettati di bile, con la schiuma alle labbra; e sbatacchiato l'uscio dietro a sé, cominciò a distribuire schiaffi e pugni come un pazzo furioso. - Ah! te lo do io il figlio di Caniglia! Te lo do io Bacarella! Te lo do io Rumasuglia! Civette! Screanzate! Ah! Ah! Inseguiva per le stanze le figlie che tentavano di salvarsi, urlando e piangendo. E quando non poteva colpir loro, buttava per aria seggiole, tavolini, dava calci agli usci delle camere dove le ragazze erano corse a rinchiudersi mettendo i paletti. Trovàtosi faccia a faccia con sua moglie, che piangeva e strillava con le mani fra i capelli, le si piantò dinanzi agitando in alto i pugni convulsi: - E voi, signora donna Rita, non sapevate niente, non vi accorgevate di niente! - Ho fatto tanto! - esclamò la disgraziata per scusarsi. E fu peggio. Il notaio le mise brutalmente le mani al collo, e forse l'avrebbe mezza strozzata, se donna Rita, fatto un falso movimento per scansarsi, non fosse cascata per terra. - Donna Rita! Il notaio, che infine non era una bestiaccia senza cuore, diè un grido e l'aiutò a rialzarsi. E accertatosi che sua moglie non si era fatta male, un po' meno irritato, cominciò a rimproverarla: - Perché non me n'hai detto mai niente? Perché! - Per non farvi prender collera, Gesùmmaria! - Brava!... Brava davvero!... Bravissima!... Le faceva profondi inchini, torceva la bocca, gestiva con ironica approvazione, tornava a farle sarcastiche riverenze, girandole attorno con vivacità giovanile. Poi, tutt'a un tratto, si lanciava a chiudere gli scuri della finestra, sbatacchiandoli, spingendo rabbiosamente i lucchetti. - Così!... Così!... Tutte le finestre! Saranno anzi inchiodate con chiodoni da ottanta! E picchiava agli uscì delle camere delle ragazze. - Aprite; se no, sfondo l'uscio a calci! Aprite! Mezza giornata d'inferno; col gran guaio che qui non c'erano vicini da poter accorrere per calmare il notaio e condurlo via. Tutte le finestre chiuse; le ragazze tremanti attorno alla tavola da pranzo, coi lumi accesi quasi fosse notte, ognuna col suo lavoro in mano, zitte, zitte, a testa bassa, sotto il roteare furibondo degli occhi del notaio che, a intervalli, si rivolgeva a questa o a quella, a Lisa sopratutte: - Te lo do io il flglio di Caniglia! A quel morto di fame fa gola la casa, la dote! Sì! Sì! Uno, due, tre giorni, va bene, poteva durare. Con le finestre ermeticamente chiuse la casa sembrava disabitata, e la famiglia colpita da lutto. Il dottor Ballocco, che se n'era accorto durante la solita passeggiata e nel passar da Via Lunga andando attorno per le sue visite, disse al notaio, scherzando: - Fate gli esercizi spirituali in casa? Il notalo grugnì. Il dottore, indovinato quel che doveva essere accaduto, soggiunse: - Non andare in eccessi! Infine.... le ragazze.... Sentendosi quasi dar torto da colui che primo gli aveva aperto gli occhi, il notaio perdè la pazienza e rispose: - Tu bada ad ammazzare i tuoi clienti! Risposta che fece ridere il dottore, quantunque avesse davvero su la coscienza parecchi e parecchi dei suoi clienti in tant'anni di pratica.

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