L'amico che conforta il fratello d'elezione abbina due sentimenti, quello della religione e quello dell'amicizia. La madre che nel tempio di Dio fa congiungere le palme al proprio figliuoletto, e gli insegna le preghiere, è guidata da due dei più sublimi sentimenti che fanno oscillare il cuore umano. L'amore della patria associato al sentimento religioso può eccitare le più vive gioie e ispirarci il più sublime entusiasmo. La storia delle nazioni ci mostra molti fatti a questo proposito. La speranza è compagna inseparabile delle gioie della religione; è anello che congiunge il presente e l'avvenire; è un ponte stretto ma saldissimo che passa sull'abisso che separa la fede dalla ragione. L'intelletto prende pure una parte grandissima nelle gioie religiose, concorrendovi specialmente colla fede. Anche tutti lavori intellettuali applicati allo scopo religioso ricevono un'attrattiva particolare, che proviene sempre dalla soddisfazione di un sentimento. Le gioie religiose esercitano una grandissima influenza sulle facoltà morali dell'uomo e sul destino della sua vita. La donna gode in generale assai più che l'uomo di questi piaceri, i quali si provano più vivi nella vecchiaia e nella fanciullezza. Le immagini più belle dei piaceri religiosi sono costituite dall'estasi di chi si eleva nei cieli, e dalla sacra commozione di chi si esalta nella preghiera, e piange di speranza e di gioia. I sospiri, i brividi, le parole interrotte, gli sguardi intenti al cielo e la lenta parchezza dei gesti costituiscono i principali elementi di questa fisonomia. Quando la gioia religiosa deriva dall'alleviamento di un dolore, essa presenta l'immagine più sublime della sodisfazione, del conforto, della voluttà più soave, che viene a cancellare con una mano benefica le tracce del dolore che fugge. Nella vita degli individui la religione prende una parte molto diversa. Per alcuni è lettera morta, per molti altri non è che uno degli ultimi scopi, una delle ultime risorse di riserva, alla quale ricorrono quando le miniere delle facili gioie terrene sono esauste. Essa però, sempre grande e generosa, perdona a chi la dimentica, e non rinfaccia mai di viltà chi, dopo averla disconosciuta e disprezzata a lungo nei giorni della gioia, ricorre ad essa implorando aiuto e conforto nei dì del dolore. Essa tien sempre aperte le sue braccia generose; infinita nella sua misericordia, stringe al seno fecondo il colpevole come l'innocente. I tesori inesauribili delle sue gioie non sono però conosciuti a fondo che dai pochi eletti che l'ebbero sempre compagna inseparabile nella vita. Questi prediletti figli di Dio passano una vita calma in mezzo al dolore, tiepida in mezzo alla gioia, e spirano nel bacio del Signore confidenti e sicuri dell'avvenire.
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