Quel che preme per giungere ai primi posti nel teatro della vita, è di avere qualche cosa fra mani onde abbagliare o ingannare il portiere, che fissa i posti alla folla che incalza per passare. In qualche caso ho veduto un petulante ciarlatano riescire a passare ai primi posti con un artifizio ingegnoso. Dopo avere sbuffato a lungo di impazienza e avere schiamazzato davanti alla porta per la quale doveva entrare nel teatro della vita, egli dava un pugno solenne sugli occhi del portiere, il quale, quasi accecato dal barbaglìo del colpo, credeva di vedere molt'oro, e curvandosi fino a toccare il suolo con la fronte, lasciava passare. L'oro porta sempre fra i primi posti. Se non volete credere a tanta imbecillità da parte del portiere, vi dirò che chi presiede alla distribuzione dei posti e alla gerarchia delle autorità è l'opinione pubblica, e allora mi crederete subito sulla parola.
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In un salotto la luce deve essere mitigata per non abbagliare; ma, intendiamoci, solamente mitigata. Che se un raggio di sole sfuggendo tra i trasparenti e le pieghe dei tendoni, battesse la sua luce smorzata e pallida su qualche mobile o sul tappeto, non sarà poi grave molestia. Ho sentito vari signori dire, a proposito dei salotti semi-oscuri, essere quello un espediente della signora, per nascondere i fili d'argento e le rughe devastatrici; o pure per celare l'impronta del tempo e dell'uso su i mobili e le stoffe. Il sospetto è volgaruccio un buon poco !... Per non meritarsi l'offesa del sospetto e della volgarità, la signora faccia in modo, che nel suo salotto la luce, senza essere sfacciata, permetta di vedere distintamente e chiaramente le persone e le cose.
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Non lasciatevi abbagliare della bellezza dei costumi, ma badate piuttosto di scegliere uno che vi stia bene, sia adatto per il vostro corpo e non impedisca i vostri movimenti. Il signore, accingendosi a ballare, si abbottoni anzitutto la giubba, se anche soltanto con un bottone - ma deve farlo in ogni caso; - vada quindi verso la signora che vuole invitare e, dopo essersi inchinato leggermente innanzi a lei, la conduca a ballare. Qualsiasi chiamata o cenno fatti da distanza, sono sconvenientissimi. La scelta tra le signore deve esser fatta senza che alcuno se ne accorga. Un signore abile e pratico troverà la sua dama con uno sguardo, senza esaminare o fissar prima tutte le signore presenti. Dopo l'inchino il signore attende qualche istante, se la dama prescelta si alza, accettando l'invito. Una signora può rifiutare l'invito alla danza soltanto se assolutamente non balla, ed in tal caso naturalmente non può più accettare l'invito di nessun altro. Sola eccezione sarebbe, se essa desidera ballare esclusivamente col ballerino del locale. Quasi in tutti i bar e caffè danzanti ci sono dei ballerini professionali. Se una signora desidera ballare con un tale ballerino, lo avverte per mezzo d'un cameriere che desidera venir da lui invitata. Talvolta il ballerino professionale invita anche di propria iniziativa una signora il cui accompagnatore non balla. L'accettazione di un simile invito obbliga naturalmente sempre al compenso del ballerino, che deve accadere, quando s'abbandona il locale, in modo discreto che non dia nell'occhio. Se una signora si trova in compagnia d'un signore, naturalmente deve assumere quest' ultimo tanto la chiamata che il compenso del ballerino professionale. Se un signore desidera invitare alla danza una signora che è in compagnia d'un altro signore, il meglio sarà ch'egli precedentemente guardi se il signore che l'accompagna, balla. Se la coppia rimane durante più balli seduta, egli può rivolgersi al rispettivo signore (non alla stessa signora!), e chiedergli permesso di ballare con la sua dama. Se questa preghiera venisse respinta, la signora non potrà più ballare con alcun altro signore. Il rifiuto partirà preferibilmente dalla stessa signora, la quale specialmente se il suo accompagnatore rimanesse solo al tavolo, ringrazierà essa stessa rifiutando, prima che quest'ultimo risponda. Se ad un tavolo siedono più signore che signori, è naturale che le signore possono venir sempre invitate anche da signori estranei. Un signore che balla con una signora che non conosce, se questa gli piace, potrà fare con lei anche conversazione e presentandosele, invitarla anche più volte. Dopo ogni danza, la signora deve venire ricondotta al suo tavolo. Il signore non deve offrirle il braccio, ma lasciarla avanti di un passo. Egli la segue sino al suo posto e s'allontana poi dopo un lieve inchino. La signora fa meglio a non dir nulla al suo ballerino. Basta un affabile sorriso, un leggero cenno del capo. Molto diffuso è il costume di baciare, a danza terminata, la mano della signora o signorina con cui si è ballato. Ciò però può essere anche tralasciato. Rare volte può permettersi il signore di pregare la sua ballerina che lo presenti alla sua compagnia. La signora viceversa può senz'altro invitare il suo ballerino, che è solo, senza compagnia, di prender posto al suo tavolo. Ciò accade però raramente, perchè la signora in tal modo rischia facilmente di perdere gli altri ballerini ed anche il signore non può più in tal caso ballare con altre signore.
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L'uomo non si lasci abbagliare da esteriorità; l'ambiente, la casa, i genitori della ragazza gli possono servire benissimo come orientamento, perchè il frutto non cade lontano dall'albero. I giovani non lascino immischiarsi persone estranee nella questione del matrimonio. Ma una parola ponderata e pronunciata nel giusto tempo dai genitori o da buoni amici potrebbe impedire molte disavventure. L'amore procura delle gioie e dei dolori. Ciò che di peggio esiste nella vita, è la solitudine. Perciò, ognuno si sceglie un compagno, gli si adatta o l'abitua a sé; questo adattamento vicendevole, è una delle gioie della vita. Si dice anche, che tra vecchie coppie si sviluppa, coll'andar del tempo, una somiglianza fisica, sicchè a volte si assomigliano. In questo caso la perfezione del matrimonio è raggiunta.
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La biancheria è cosa troppo intima per sventolarla dinanzi agli occhi di tutti; si può fare eccezione per le amiche più care, ma evitare in modo assoluto la cosidetta "esposizione„; anche giudicandola col più benevolo giudizio, non si potrebbe considerare che come un'urtante ostentazione di arricchiti desiderosi di abbagliare il prossimo con lo sciorinamento delle proprie ricchezze. In questi tempi in cui antichi negozianti e bottegai, mercè guadagni favolosi, si sono messi a fare i "signori„ i veri "signori„ hanno creduto opportuno imporsi un modesto regime di vita, e se anche la loro fortuna non ha subìto scosse e possono mantenere il fasto della tradizione familiare, hanno compreso perfettamente l'opportunità di chiudere l'uscio a tutte le possibili infiltrazioni e mantenersi nel cerchio delle sole conoscenze d'egual posizione. Ne consegue perciò che anche nel patriziato le cerimonie di qualsiasi genere sono svolte nella massima intimità, e che l'ideale della promiscuità di razze differenti è ancora un pio desiderio....
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Diffondete attorno a voi il vostro profumo, inebriatene i cuori che vi amano, e non sprecatelo spargendolo a tutti i venti; così la vostra gioia non gettatela a fiotti qua e là impensatamente, come fiori appassiti:ma fatevene tesoro per i giorni grigi che, purtroppo, verranno, e che vi sembreranno ancora più tetri, se vi sarete lasciate prima abbagliare da una luce troppo viva.
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Sarà facile a qualcuna, sotto la protezione dell'uniforme obbligatoria, nascondere velleità di ricchezze e di fasto che non esistono:non ti lasciar abbagliare. La vera superiorità - te l'ho già detto - è quella della mente e del cuore e, aggiungerei, quella del dolore. Vi saranno pur delle infelici orfane di padre o di madre, o sole affatto, o, chi sa? non amate:mettiti al loro fianco come una sorella. Ma se a una manca la madre o il padre, non insistere sulla tenerezza infinita che noi abbiamo per te, non ricordar loro le nostre cure, i sacrifizi nostri:sarebbe come numerare a un cieco le bellezze della natura. Certe delicatezze, del resto, sono consigliate dal cuore. Non prender mai parte alla maldicenza; ma piuttosto, se si nomina con poco rispetto un superiore o si sparla d'una compagna, cerca d'intervenire con una parola buona in difesa dell'assente. Così anche, bimba mia, quando si schernirà qualcuno per un suo difetto morale e, specialmente, fisico:sarebbe una viltà il non ribellarsi a una sì indegna azione! Se regnerà concordia fra voi tutte, le piccole e inevitabili noie della vita in comune saranno compensate da infinite dolcezze, che vi procurerà l'adempimento de'doveri verso voi stesse e verso gli altri. E fra i doveri io metto, naturalmente, anche quelli della buona creanza.
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