Socialisti e comunisti sono nemici di tale legge, e ne voterebbero concordi la abrogazione; ma la legge è sostenuta dalla destra e dal centro democristiano. Appena dunque il problema fosse lanciato nell'emiciclo della Camera, si istituirebbe una solidarietà di tipo «Fronte popolare» fra radicali, socialisti e comunisti contro il resto dell'Assemblea, e sarebbe finita ogni tregua.
Abrogazione
Anche D'Avack parla, dunque, di abrogazione del concordato. Abrogazione non del sistema o regime concordatario in sé, come vorrebbero i cattolici del dissenso e i radicali, per tornare a un regime di separazione in senso stretto; ma sostituzione di esso con un nuovo sistema che a D'Avack piace chiamare «separatista pattizio», perché esistono par sempre materie miste e problemi nodali che vanno in qualche modo regolati. È la posizione che ha prevalso nel convegno di Panna, tra l'abrogazionismo radicale di Bellini e il revisionismo cauto di Catalano. Si tratta ora di tradurre il «de profundis» per il concordato lateranense in una serie di proposte concrete che diano un contenuto alla «separazione pattizia» ipotizzata, con accenti diversi, da D'Avack e da Gismondi. Anche i giuristi più ortodossi sono ormai disgustati dalle riapparizioni dell'ingombrante dinosauro.
Oggi, vari giornali chiedono la abrogazione dell'antica legge, che, come nell'attuale caso, può porre il sovrano in una difficile situazione.