«Sto crescendo professionalmente e mi sto abituando a passare dal ruolodi "La frontiera", dove sono un ufficiale austro-ungarico, allievo del militare tutto d'un pezzo Giancarlo Giannini, nell'autunno della guerra del '15, a quello di "morto di fame" di "Il sindaco". Per "La lupa", invece, ho dovuto imparare a parlare in stretto siciliano e ho interpretato un ruolo di uomo anche duro, non solo buono o da principe azzurro, come spesso i registi mi vogliono».