QUELLE TERRE UMIDE E INOSPITALI SONO ABITATE DA POCHE CENTINAIA DI METICCI E INDIOS CHE LAVORANO NELLA PIANTAGIONE DI CANNA DA ZUCCHERO DEI DIAGO!...
Dice Giulio Charrier, consigliere comunale di Quart ed appassionato storico: «Un canale d'irrigazione, lungo circa due chilometri, portava l'acqua dal torrente nel vallone sino alle zone abitate e i mulini rivestivano un'importanza vitale, macinando tutti i prodotti caratteristici della zona. Oltre alla segala all'orzo, all'avena, al frumento e al granturco anche castagne, fave e ghiande venivano portate ai mulini garantendo così agli abitanti la possibilità di sfamarsi e sfamare gli animali» .
Solo che qui le costruzioni - teatri, casette, scivoli, labirinti - possono essere agite e abitate, perché sono a misura dei bambini, «permettendo loro una partecipazione globale e dinamica» , sottolinea Rosellina Archinto.