La media è un migliaio di euro, stando piuttosto tirati: da circa 835 a 1075, a seconda che si scelga un albergo a 2 o 3 stelle e che si abbondi o meno con gli extra (escludiamo sia l'ipotesi del weekend supereconomico con panini e sacchi a pelo che quella del 5 stelle con ristoranti di lusso). A qualcuno la cifra, equivalente a un paio di milioni di lire, sembrerà astronomica per due soli giorni di vacanza, a qualcun altro ridicolmente bassa rispetto alle sue abitudini, ma chi ha un reddito medio ed esigenze medie con figli a carico potrà riconoscersi. Una cosa da sottolineare, in relazione alle polemiche di questi giorni, è che in genere gli albergatori, ristoratori ecc. da noi contattati pur ammettendo aumenti notevoli di prezzo rispetto all'epoca pre-euro, rivendicano una stasi o al massimo un modesto incremento in confronto all'estate scorsa. Partenza. Da Milano centro prendendo la tangenziale e poi la A1 si percorrono 333 chilometri con un pedaggio di 15,80 euro e benzina per 35,37. Totale 51,17 euro più altrettanto per il ritorno più un forfait di 10 euro per gli spostamenti in loco. Quando si arriva ci si sistema in albergo e qui i conti divergono con le due ipotesi di base. La famiglia che ha due bambini, magari restringendosi in una sola stanza, spenderà un po' meno, specialmente se sceglie l'hotel a due stelle, e potrà contenere l'esborso in circa 360 euro per mezza pensione, mentre quella coi figli grandi, sistemata magari nel tre stelle, in alta stagione supererà i 515 euro. Poi subito in spiaggia. Lo storico «Bagno 61» offre una serie di soluzioni per tutte le tasche. Due lettini senza ombrellone per due giorni costano 20 euro, con ombrellone salgono a 28, mentre proprio in riva al mare si sale a 38; per 50 si può avere addirittura il gazebo con poltroncine e séparé. Il titolare Enrico Della Rosa spiega che di solito 4 persone prendono tre lettini con ombrellone a 32 euro. Tiene anche a sottolineare che «dalle 10 mila lire al giorno che costava il lettino, con l’ultimo prezzo in lire, non c'è stato più aumento dopo la conversione in euro» mentre altri prezzi segnano un +3 o 4%. Un'ora di pedalò, tradizione romagnola, costa 7 euro e il moscone a remi 6. Con la mezza pensione bisogna mangiare fuori. Per un pranzo di quelli abbondanti, con antipasto, tagliatelle al ragù, più cotoletta o petto di pollo o scaloppina, scegliendo oculatamente si può contenere la spesa a circa 20 euro a persona (bevande escluse), mentre in pizzeria si risparmia (sui 4 euro) solo con le tradizionali margherita o marinara, mentre le varietà più sfiziose costano il doppio. Con birre e dolce, in pizzeria per 4 si lasciano più di 100 mila lire. Difficile poi, per la strada, rinunciare alla tradizione della piadina: sfusa costa un euro mentre con prosciutto, stracchino e rucola sfiora i 10 (ma in compenso potrebbe sostituire uno dei due pasti). E vista la stagione si abbonderà in gelati e bibite: per 4 persone 35 euro al giorno non è esagerato. Poi ci sono i parchi divertimento. All'Aquafan gli adulti pagano 20 euro e i bambini 12,50. A Mirabilandia il biglietto intero sale a 21 e quello per i piccoli a 17. A «Le Navi» di Cattolica si scende a 15 euro per gli adulti e 10 per i bimbi; in tutti i parchi l'ingresso per i piccolissimi è gratis. E la sera, si dorme? Neanche per sogno: una delle ragioni fondamentali per arrivare a Riccione è «cuccare», o almeno mostrare il proprio look migliore nei locali notturni (e poi come va va). Silvia Minguzzi, una delle maestre di cerimonia della Riviera romagnola, indica il Cocoricò come discoteca più trendy («quasi tutte le mode partono da qui») e la Villa della Rose di Misano come locale più fashion (con vip e modelle). Al Cocoricò in questi sabati di agosto si pagano 28 euro compresa la prima consumazione (si sale a 40 la sera prima di Ferragosto) mentre alla Villa sono 20 euro per l'ingresso e da 40 in su la cena. I genitori che amano il liscio spendono per ballare assai meno dei figli: al Sirenella Dancing solo 10 euro per l'uomo e 8 per la signora. Tornata a casa, magari la famiglia farà fatica a quadrare i conti, ma si è divertita di sicuro.