Un ragazzo di 30 anni, nelle fasi di riscaldamento di una partita di basket a livello agonistico, si accasciava al suolo colto da improvviso malore; veniva prontamente assistito sul posto dal medico della società sportiva il quale, constatandone l'arresto cardiorespiratorio, procedeva all'intubazione ed al massaggio cardiaco esterno; successivamente trasportato al Pronto Soccorso, vi giungeva già cadavere. L'esame autoptico ha evidenziato un cuore complessivamente dilatato; specialmente il ventricolo destro, la cui parete aveva uno spessore di 0,5 cm con marcato infiltrato adiposo in corrispondenza della parete anteriore dell'infundibolo; l'esame istologico evidenziava un notevole infiltrato adiposo interessante anche le trabecole carnee, con numerosi fibroblasti intermiocitari e qualche infiltrato linfocitario e granulocitario a carico del ventricolo destro. La morte è stata attribuita ad un evento aritmico legato alla cardiomiopatia ventricolare destra. L'esame di idoneità sportiva era risultato nella norma e altrettanto muta risultava l'anamnesi per problemi cardiaci. La malattia ha indubbiamente un substrato genetico, probabilmente a carattere familiare, ed è pertanto compito del medico accertatore di segnalarla, qualora individuata, ai familiari della vittima per un'eventuale indagine genetica preventiva.