Si sofferma in modo particolare sugli obblighi del medico secondo il vigente codice deontologico, commentando i concetti di eutanasia attiva, passiva, indiretta e di accani-mento terapeutico. Dedica poi accurate riflessioni ai casi Welby ed Englaro, criticando la sentenza di assoluzione dell'anestesista (che ha staccato il respiratore su richiesta di Welby) e quella della Cassazione civile che ha invitato la Corte di Milano a ricostruire la volontà della Englaro, manifestata però oltre 15 anni prima.