Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: accademica

Numero di risultati: 20 in 1 pagine

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Linguaggio, comunicazione e interazione nel contesto legale. Rassegna della letteratura internazionale - abstract in versione elettronica

82817
Gnisci, Augusto 1 occorrenze
  • 2000
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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Vengono descritti, a partire dagli anni '70, periodo a cui si fa risalire la nascita di questa disciplina accademica, gli studi etnografici sullo stile linguistico e sulla testimonianza, gli studi sperimentali di laboratorio sulle giurie simulate, gli approcci conversazionali e discorsivi centrati sulle strategie linguistiche utilizzate dalle figure legali e dai testimoni, gli studi sulla dominanza interattiva e sulle asimmetrie di potere durante gli interrogatori e, infine, l'analisi delle associazioni tra diverse tipologie di domanda e di risposta. Nelle conclusioni, il confronto tra le caratteristiche teoriche e metodologiche dei diversi approcci permette di individuare alcune tendenze della ricerca attuale.

Il dibattito sui diritti sociali nel costituzionalismo postcomunista - abstract in versione elettronica

84183
Flores Juberías, Carlos 1 occorrenze
  • 2002
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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Il problema ha dato vita, nella comunità accademica, ad un confronto tra due schieramenti, l'uno favorevole ad una conservazione del complesso di diritti sociali sviluppati in epoca socialista, opzione che nei fatti sembra essere stata privilegiata dall'elettorato, e l'altro sostenitore di un suo ridimensionamento. L'esame sul dibattito in corso mostra che nei Paesi dell'est il costituzionalismo viene oggi inteso in modo diverso da come lo era nel passato, e soprattutto che si sta sviluppando in quell'area una cultura costituzionale più sofisticata alla quale, inoltre, si riserva un ruolo sempre più determinante nella regolazione della vita pubblica.

La libertà individuale come funzione dell'organizzazione pubblica: ordine giuridico e ordine politico in Silvio Trentin - abstract in versione elettronica

112793
Cortese, Fulvio 1 occorrenze
  • 2009
  • DoGi - Dottrina Giuridica
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L'A. muove da una ricostruzione dell'opera accademica del giurista sandonatese, per trarre da essa i motivi ispiratori del particolare approccio interpretativo che caratterizzerà, anche nell'esperienza della riflessione politica, l'azione di Trentin. In particolare, la prospettiva ricostruttiva accolta nel testo avanza la tesi che gli esiti rivoluzionari e federalisti dell'opera trentiniana trovino le proprie radici ideali di sviluppo nel contesto di una peculiare concezione realista del diritto pubblico, così come maturata dallo stesso Trentin negli anni della formazione giuridica e della docenza universitaria. Tale concezione, infatti, rivela un approccio metodologico del tutto singolare, con esplicito rigetto del dominante metodo formalistico e con chiara tendenza, già nell'ambito della tradizionale cornice liberale, a concepire lo Stato e le istituzioni pubbliche come strumenti per la tutela e l'implementazione della libertà individuale. In questa prospettiva, quindi, il rifiuto dell'ideologia fascista e la lotta per l'instaurazione di ordinamenti caratterizzati dall'emancipazione di ogni soggetto da qualsivoglia forma di costrizione, sia politica sia economica, si spiega nel contesto di un'opera che, sin dagli esordi, intravede nel diritto amministrativo uno strumento di concreta e trasversale attuazione dell'intrinseca caratterizzazione "umanistica" dell'ordinamento giuridico.

A che serve lo studio delle relazioni industriali? - abstract in versione elettronica

118315
Clarke, Linda; Donnelly, Eddy; Hyman, Richard; Kelly, John; McKay, Sonia; Moore, Sian 1 occorrenze
  • 2010
  • DoGi - Dottrina Giuridica
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In tal modo, la difesa delle relazioni industriali si allarga alla difesa del pensiero critico e riflessivo e della libertà accademica, intesa come fondamento pratico del progresso intellettuale e di una sana vita democratica.

La sociologia del diritto nell'Università italiana - abstract in versione elettronica

121043
Maggioni, Guido; Mittica, M. Paola 1 occorrenze
  • 2010
  • DoGi - Dottrina Giuridica
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In questo contesto di per sé problematico, la sociologia del diritto presente in due settori differenti, sin dall'originaria istituzionalizzazione accademica, rischia di perdere in visibilità e di compromettere la propria identità scientifica, tanto complessa quanto liminare tra la sociologia generale e le scienze giuridiche. Questo articolo è volto a misurare lo spazio accademico attribuito alla disciplina, per come si è configurato nella storia delle riforme del sistema universitario degli ultimi anni e pare prefigurarsi, sia in ordine alle regole del reclutamento che rispetto alla definizione della didattica. Si occupa, inoltre, di operare una ricognizione della presenza dei sociologi del diritto nel sistema universitario relativamente alla loro visibilità nei settori e alla produzione scientifica rintracciabile nelle fonti più immediatamente riconoscibili sotto l'etichetta "sociologia del diritto". L'obiettivo non è tanto di fornire una ricostruzione del campo attuale della sociologia del diritto italiana, ma di comprendere in che termini e secondo quali limiti il sistema accademico osservi la materia e i suoi cultori, per evidenziare alcuni problemi intorno all'identificazione della materia dall'esterno che possano contribuire a fare il punto sullo stato dell'arte della disciplina.

Influenza, Interdisciplinarietà e Internazionalizzazione. Un'analisi empirica del divario tra prassi e ricerca accademica sul management pubblico in Italia - abstract in versione elettronica

123730
Cepiku, Denita 2 occorrenze
  • 2011
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Un'analisi empirica del divario tra prassi e ricerca accademica sul management pubblico in Italia

Il paper mira ad esplorare le natura e le caratteristiche del divario tra prassi e ricerca accademica sul management pubblico in Italia. Attraverso interviste a testimoni privilegiati ed analisi di dati secondari, si evidenziano i fattori determinanti il gap e le diverse attitudini dei manager pubblici e degli accademici verso le soluzioni proposte in letteratura.

Lo studio delle relazioni industriali: una prospettiva anglo-europea - abstract in versione elettronica

128641
Hyman, Richard 1 occorrenze
  • 2011
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Le argomentazioni principali differiscono notevolmente da quelle proposte da Bruce Kaufman: mentre in America l'indagine accademica "tradizionale" in materia di relazioni industriali è in declino, la situazione europea è molto diversa: negli ultimi anni si registra una tendenza verso una sintesi feconda tra i diversi approcci utilizzati nello studio di tale ambito di indagine.

La protezione del paesaggio nell'ordinamento italiano: evoluzione. Una proposta per il terzo millennio - abstract in versione elettronica

132137
Ceruti, Gianluigi 1 occorrenze
  • 2012
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., promotore della legge 394/1991 sulle aree naturali protette, lancia, dalla più prestigiosa sede accademica e culturale italiana, una proposta-sfida per il terzo millennio: quella dell'introduzione di una normativa che sancisca l'assoluta intangibilità (eccettuata la manutenzione), senza che l'autorità amministrativa possa autorizzarne la trasformazione, di alcuni beni e luoghi inclusi in un Elenco, periodicamente compilato da una Commissione nominata dal Presidente della Repubblica italiana e formata da tre rappresentanti di ciascuno dei seguenti organismi: Unione per la Conservazione del Mondo (UICN), Consiglio d'Europa, UNESCO, Accademia Nazionale dei Lincei, Società Botanica Italiana, Unione Zoologica Italiana. L'inclusione di un bene nell'Elenco dovrà essere motivata e accompagnata da una precisa descrizione, da un'accurata cartografia e controbilanciata da alcune misure di favore come esenzioni fiscali e facilitazioni creditizie. Nel Novecento e anche in questi primi anni del terzo millennio tutte le normative italiane a tutela del paesaggio e dei beni culturali (dalla legge Rosadi-Croce n. 778 del 1922 alla legge 431/1985) sono state caratterizzate da una disposizione costante: per trasformare, distruggere, modificare beni immobili di interesse storico e artistico od aree di valore naturalistico-ambientale, oggetto di vincolo, occorre un'autorizzazione pubblica. Se questa autorizzazione è concessa (dallo Stato, dalla Regione o dalle Amministrazioni locali) l'intervento è legittimo, mentre se l'autorizzazione non viene concessa l'eventuale intervento diventa abusivo. Il "mostro di Fuenti" in Campania ha resistito impavido per oltre vent'anni dalle prime denunce di "Italia Nostra", per essere infine abbattuto solo dopo alcune battaglie giudiziarie. Allo stesso modo i peggiori scempi urbanistici sono stati consumati con l'assenso delle amministrazioni locali. È possibile citare qui i casi di Monticchiello e Casole d'Elsa in Toscana. Le esperienze negative di questi comportamenti pubblici inducono ad assumere una posizione molto restrittiva, se si vuole veramente garantire la sopravvivenza e l'intangibilità di alcuni edifici e ambiti paesistici di valore universale e fondamentale anche per l'economia del turismo straniero.

Google Books, o di Alessandria d'Egitto ai tempi della globalizzazione - abstract in versione elettronica

132503
Carotti, Bruno 1 occorrenze
  • 2012
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Alla questione hanno prestato attenzione il Governo statunitense, la comunità accademica, il pubblico. Chiamata a pronunciarsi in materia, la Corte distrettuale di New York ha negato l'approvazione dell'accordo, ritenuto non idoneo a definire la class action esperita. La vicenda apre lo spazio a diversi interrogativi. Da un lato, conferisce risalto alle nuove opportunità di diffusione del sapere. Dall'altro, consente di osservare da vicino la stretta aderenza - e i labili confini - tra interesse pubblico e interessi privati. Infine, induce a riflettere sulle possibilità di condivisione del materiale protetto da diritto di autore attraverso Internet. Le potenzialità della rete - quanto a distribuzione di contenuti - sembrano indicare, infatti, la necessità di ripensare la struttura del diritto e sviluppare modalità di diffusione innovative, improntate a maggiore apertura, come avviene con la definizione di strumenti basati sulla gestione collettiva delle licenze.

Ricordo di Giorgio Marinucci: una vita per la scienza penale e per l'Università - abstract in versione elettronica

143511
Palazzo, Francesco 1 occorrenze
  • 2013
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La sua figura di studioso eminente costituiva un punto di riferimento non solo per la comunità accademica, ma anche per tutti coloro che esercitano l'attività professionale di magistrato o avvocato in campo penale. La sua produzione infatti annovera, accanto a opere scientifiche di grande respiro dogmatico e opere didattiche, molti scritti di impegno civile e lavori destinati a guidare utilmente l'esperienza applicativa del diritto penale elevandone il livello e la qualità intellettuale.

Il dottorato di ricerca e il mercato del lavoro: problemi ed opportunità - abstract in versione elettronica

146949
Rostan, Michele 1 occorrenze
  • 2014
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All'importante crescita in termini di partecipazione ai corsi di dottorato di ricerca - introdotto per razionalizzare l'accesso alla carriera accademica nel 1987 - non è corrisposta una crescita proporzionale delle opportunità di impiego nelle università. Da un lato, si diffonde una visione del dottorato come area di "parcheggio", in attesa di prospettive occupazionali migliori; dall'altro, l'inserimento professionale dei dottori di ricerca in ambiti extra-accademici non sempre è coerente con la formazione ricevuta. Gli esiti occupazionali sono, inoltre, differenziati per area disciplinare ed emergono disuguaglianze territoriali che alimentano un'intensa mobilità interna, cui si aggiunge il fenomeno della "fuga di cervelli". A fronte di tali criticità, per l'A. diventa cruciale un ripensamento delle finalità e dell'organizzazione dei corsi di dottorato, in vista di una opportuna valorizzazione dei dottori di ricerca e della crescita economica del Paese.

Quale futuro per la scienza giuridica? - abstract in versione elettronica

151097
Savino, Mario 1 occorrenze
  • 2014
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Il rapporto del Wissenschaftsrat costituisce un importante contributo al dibattito, anche italiano, sulle prospettive della scienza giuridica: per un verso, invita la cultura giuridica a emanciparsi dall'approccio positivistico tradizionale e a riflettere sul nesso tra attività accademica e professionale; per l'altro, indica come promuovere la qualità della ricerca e la sua internazionalizzazione.

"Pecunia non olet": postilla a margine di un convegno sulla ricerca accademica nelle discipline penalistiche nell'ottica di "Horizon 2020" - abstract in versione elettronica

153108
Ruggieri, Francesca 1 occorrenze
  • 2015
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"Pecunia non olet": postilla a margine di un convegno sulla ricerca accademica nelle discipline penalistiche nell'ottica di "Horizon 2020"

Strategie di innovazione nelle imprese creative di servizi - abstract in versione elettronica

153487
Izzo, Francesco; Masiello, Barbara 1 occorrenze
  • 2015
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Negli ultimi anni, le istituzioni, la pratica manageriale e la letteratura accademica hanno rivolto un interesse crescente al tema delle imprese creative e dell'economia della creatività. Tuttavia, il "focus" si è concentrato soprattutto sulle organizzazioni culturali, trascurando, con poche eccezioni, le imprese creative di servizi e le complesse dinamiche innovative che prendono forma al loro interno. Per contribuire a colmare tale "gap", gli AA. attingendo a diversi filoni di ricerca, sviluppano un modello concettuale che prevede quattro dimensioni interdipendenti dell'innovazione nelle imprese creative di servizi: innovazione espressiva, strategica, esperenziale ed organizzativa. Ognuna delle dimensioni del modello implica forme reticolari interne o esterne all'organizzazione che interessano diverse categorie di soggetti: gli utilizzatori, il pubblico, i concorrenti o il "team" creativo. Il lavoro propone quindi un concetto esteso di innovazione creativa, fornendo un contributo teorico utile a spiegare e gestire meglio le complesse forme con cui si dispiegano i processi innovativi in queste particolari imprese di servizi e suggerendo nuove prospettive per la ricerca futura.

Lo stato e le fonti del diritto: spunti di riflessione sul pensiero di Santi Romano - abstract in versione elettronica

153655
Martinelli, Claudio 1 occorrenze
  • 2015
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Poi vengono rivisitate le opinioni di Romano riguardo le fonti del diritto trattate nei suoi scritti, sia in quelli relativi ai primi anni della carriera accademica, sia nei lavori della maturità. Infine, un'attenzione particolare viene riservata al ruolo assunto dalla "necessità" nella sua concezione del fenomeno giuridico. Un'indagine alla ricerca dei fondamenti concettuali di un pensiero giuridico decisivo, nonché di qualche spunto per orientarsi nell'odierna crisi delle fonti.

Tecnologia, finanza, valute. Conflitti istituzioni e mercati - abstract in versione elettronica

160101
Pansa, Alessandro 1 occorrenze
  • 2016
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L'attuale fase di globalizzazione, più che la cooperazione, come vorrebbe la retorica accademica in materia di libero mercato, stimola la competizione tra Nazioni per la supremazia nello sviluppo tecnologico e della proprietà intellettuale e per il dominio dei mercati finanziari. A sua volta, l'instabilità politica internazionale agisce da detonatore di questi contrasti. È possibile tutelare il sistema capitalista da se stesso ovvero siamo su un aereo il cui pilota automatico - cioè i sistemi di regolamentazione privi di soggettività - non ammette cambiamenti rispetto a una rotta assai pericolosa?

Brevi note sull'autorizzazione alla donna divorziata a conservare il cognome dell'ex marito - abstract in versione elettronica

160179
Marini, Renato 1 occorrenze
  • 2016
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L'A. ritiene che l'interesse meritevole di tutela della donna divorziata a continuare ad usare il cognome dell'ex marito ricorre solo allorché siffatto cognome sia stato espressivo dell'attività professionale, accademica o artistica della donna risultando, in tal caso, funzionale alla tutela dell'attività lavorativa della donna (art. 35 Cost). La riferibilità ai figli dell'interesse della donna divorziata a conservare il cognome dell'ex marito.

Cinque a Quattro: perché le maggioranze semplici decidono nelle Corti? (II) - abstract in versione elettronica

163109
Waldron, Jeremy 1 occorrenze
  • 2016
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C'è poca letteratura accademica su questo tema e solo una manciata di articoli propongono reali alternative alla decisione a maggioranza nel contesto giudiziario. Come si giustifica quindi la fiducia che viene riposta dai giudici nella decisione a maggioranza? In contesti democratici, la decisione a maggioranza è solitamente difesa individuando tre ragioni: (i) come una procedura di decisione efficiente; (ii) come un modo per raggiungere una decisione che sia oggettivamente migliore; o (iii) come un modo di rispettare il principio di uguaglianza politica. Tuttavia è difficile vedere come uno di questi argomenti spieghi realmente o giustifichi la decisione a maggioranza nel caso di una decisione giudiziale. Per quanto riguarda (i), altre procedure efficienti sono disponibili: vogliamo sapere quindi perché questo tipo di efficienza possa essere privilegiato. Per quanto riguarda (ii), le argomentazioni epistemiche per la decisione a maggioranza non funzionano bene per il tipo di maggioranze che vediamo all'opera nell'attività decisionale della Corte Suprema. Infine, per quanto riguarda (iii), è difficile mettere in opera un argomento basato sull'uguaglianza politica o sulla correttezza politica che funzioni per i giudici non eletti al contrario dei comuni cittadini o dei loro rappresentanti eletti. Dopo aver riflettuto su queste possibilità, l'articolo giunge alla conclusione che i difensori dell'autorità giudiziaria dovrebbero essere per lo meno un po' più dubbiosi nella loro critica del maggioritarismo democratico.

Cinque a quattro: perché le maggioranze semplici decidono nelle Corti? (I) - abstract in versione elettronica

164313
Waldron, Jeremy 1 occorrenze
  • 2016
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C'è poca letteratura accademica su questo tema e solo una manciata di articoli propongono reali alternative alla decisione a maggioranza nel contesto giudiziario. Come si giustifica quindi la fiducia che viene riposta dai giudici nella decisione a maggioranza? In contesti democratici, la decisione a maggioranza è solitamente difesa individuando tre ragioni: (i) come una procedura di decisione efficiente; (ii) come un modo per raggiungere una decisione che sia oggettivamente migliore; o (iii) come un modo di rispettare il principio di uguaglianza politica. Tuttavia è difficile vedere come uno di questi argomenti spieghi realmente o giustifichi la decisione a maggioranza nel caso di una decisione giudiziale. Per quanto riguarda (i), altre procedure efficienti sono disponibili: vogliamo sapere quindi perché questo tipo di efficienza possa essere privilegiato. Per quanto riguarda (ii), le argomentazioni epistemiche per la decisione a maggioranza non funzionano bene per il tipo di maggioranze che vediamo all'opera nell'attività decisionale della Corte Suprema. Infine, per quanto riguarda (iii), è difficile mettere in opera un argomento basato sull'uguaglianza politica o sulla correttezza politica che funzioni per i giudici non eletti al contrario dei comuni cittadini o dei loro rappresentanti eletti. Dopo aver riflettuto su queste possibilità, l'articolo giunge alla conclusione che i difensori dell'autorità giudiziaria dovrebbero essere per lo meno un pò più dubbiosi nella loro critica del maggioritarismo democratico.