(Occupazioni e innovazioni abusive).
(Rappresentazioni teatrali o cinematografiche abusive)
Sanzione accessoria dell'obbligo di ripristino dello stato dei luoghi o di rimozione di opere abusive
La violazione di cui ai commi 2, 3 e 4 importa la sanzione amministrativa accessoria dell'obbligo per l'autore della violazione stessa di rimuovere le opere abusive a proprie spese, secondo le norme del capo I, sezione II, del titolo VI.
Alla violazione delle precedenti disposizioni consegue la sanzione amministrativa accessoria dell'obbligo, per l'autore della stessa, del ripristino a sue spese dei luoghi o della rimozione delle opere abusive secondo le norme del capo I, sezione II, del titolo VI.
Nel caso in cui le norme del presente codice dispongono che da una violazione consegua la sanzione accessoria dell'obbligo di ripristino dei luoghi, ovvero l'obbligo di rimozione di opere abusive, l'agente accertatore ne fa menzione nel verbale di contestazione da redigere ai sensi dell'art. 200 o, in mancanza, nella notificazione prescritta dall'art. 201. Il verbale così redatto costituisce titolo anche per l'applicazione della sanzione accessoria.
Il venditore ha diritto di regresso nei confronti del fornitore per i danni che ha subito in conseguenza della declaratoria di nullità delle clausole dichiarate abusive.
Per le opere abusive di cui al presente articolo, il giudice, con la sentenza di condanna per il reato di cui all'articolo 44, ordina la demolizione delle opere stesse se ancora non sia stata altrimenti eseguita.
Demolizione di opere abusive (legge 28 febbraio 1985, n. 47, art. 27, commi 1, 2, 5; legge 23 dicembre 1996, n. 662, art. 2, comma 56; decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, articoli 107 e 109)
Qualora sia necessario procedere alla demolizione di opere abusive è possibile avvalersi, per il tramite dei provveditorati alle opere pubbliche, delle strutture tecnico-operative del Ministero della difesa, sulla base di apposita convenzione stipulata d'intesa fra il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ed il Ministro della difesa.
Il foro esclusivo del consumatore nella disciplina delle clausole abusive
Clausole abusive nei contratti di accesso a Internet: l'intervento della tutela collettiva dei consumatori in Francia
Nel contributo che segue si dà conto dei recenti interventi della giurisprudenza e dell'autorità amministrativa francesi in tema di clausole abusive contenute nei contratti di acceso ad Internet, offrendo al contempo una panoramica sulle salienti caratteristiche del sistema di controllo e di tutela collettiva approntato dall'ordinamento francese in materia di contratti con i consumatori. In seguito, traendo spunto dalla pronuncia in rassegna, si focalizza l'attenzione sugli strumenti di coercizione di cui dispone il giudice francese al fine di dare concreta attuazione al proprio ordine di rimozione delle clausole abusive dai regolamenti negoziali. Viene poi condotta una breve analisi delle più frequenti manifestazioni di abuso contrattuale presenti nelle offerte commerciali di fornitura di accesso ad Internet e messe in evidenza dal caso deciso. Infine, in ragione di significativi elementi di vicinanza dell'esperienza italiana a quella francese, vengono proposte alcune riflessioni in ordine alle misure coercitive di cui attualmente dispone il giudice italiano a sostegno di una pronuncia inibitoria resa in materia.
La prassi contrattuale assicurativa fa i conti con le clausole abusive: perplessità e segnali incoraggianti
Opere edilizie abusive su aree vincolate e di proprietà pubblica: le nullità negoziali
Permanenza abusive in un sistema informatico e uso non autorizzato dell'elaboratore: una distinzione ancora incerta
Quale utilizzabilità delle intercettazioni abusive?
La lotta al terrorismo e la violazione della sfera privata individuale: il caso delle intercettazioni abusive di massa
Clausole abusive e contratto di assicurazione: verso un controllo di tipo sostanziale?
Escavazioni abusive in alveo e ritombamenti con diverso materiale
Il Tribunale di Bologna affronta il tema delle escavazioni abusive nell'alveo dei fiumi. L'utilizzo di rifiuti per ritombare le aree oggetto degli scavi comporta l'obbligo del risarcimento del danno ambientale cagionato all'ambiente fluviale e che è consistito, in particolare, nell'alterazione della sua componente pedologica. I responsabili vengono individuati nella società operante sull'area demaniale e nel suo amministratore, autore materiale dell'illecito.
La "nullità di protezione" delle clausole abusive e l'art. 28 della legge notarile
Nell'ambito dell'azione politica governativa e comunitaria volta a promuovere l'elevato livello di protezione dei consumatori, insistono attualmente i principali strumenti di tutela del consumatore attorno ai quali ruota la disciplina del Codice, in particolare gli obblighi di informazione, la disciplina delle clausole abusive, che é stata espunta dal codice civile, nonché il diritto di recesso, la cui applicazione spazia dalla contrattazione fuori dai locali commerciali alla circolazione dei diritti di godimento a tempo parziale sui beni immobili.
Contratti di assicurazione, perizia contrattuale clausole abusive
Una più approfondita meditazione sulla struttura procedimentale di cui all'art. 36 T.U. edilizia (e del precedente art. 13 l. n. 47/1985) -a alla stregua della necessità che il procedimento non sia aggravato ed il processo sia celere - consente di superare la consolidata giurisprudenza che ritiene improcedibile l'originario ricorso avverso la demolizione di opere abusive ove successivamente risulti presentata una istanza di accertamento di conformità.
Puglia conferma l'orientamento giurisprudenziale che, da un lato, esclude che su un'istanza di riesame di un provvedimento inoppugnabile possa formarsi il silenzio-rifiuto e, dall'altro, riconosce che qualora l'amministrazione ometta di adottare i provvedimenti sanzionatori in relazione ad opere abusive, il terzo interessato possa far valere l'inerzia della P.A.
Inibizione dell'uso di clausole abusive e adozione di misure collettive costituiscono strumenti complementari, idonei ad eliminare e correggere gli effetti delle violazioni della disciplina sulle clausole inique. Sotto questo profilo, nell'ambito della sentenza, si distingue tra le misure volte ad eliminare gli effetti dannosi già verificatisi per effetto del comportamento illegittimo ed inadempiente posto in essere dalle misure tese ad evitare un protrarsi od un verificarsi in futuro di tali effetti.
Le clausole abusive nei contratti di trasporto marittimo di persone
I vincoli di inedificabilità quale limite alla sanatoria delle opere edilizie abusive
La tutela dei consumatori contro le clausole abusive: le teorie americane e il diritto italiano
L'ordine di demolizione delle opere abusive in sede penale e amministrativa: problematiche di coordinamento
La suprema Corte prende in considerazione alcuni dei riflessi penalistici del principio di separazione tra politica e amministrazione, escludendo che sussista in capo al sindaco di un Comune l'obbligo giuridico di impedire lo svolgimento di attività abusive incidenti sull'assetto urbanistico e paesaggistico del territorio locale. La soluzione, pur condivisibile allo stato della vigente normativa, induce però ad alcune considerazioni in una prospettiva "de iure condendo".
L'obbligo del contraddittorio in caso di contestazione di operazioni abusive nell'ambito dell'imposizione diretta
Punti fermi ed elementi di criticità nella disciplina della sanabilità delle opere abusive in aree vincolate
L'incidenza delle clausole abusive e delle pratiche commerciali sleali sulla sorte del contratto individuale
In una recente sentenza, la Corte di Giustizia demanda agli Stati membri ed ai loro giudici la possibilità di prevedere, nel rispetto del diritto dell'Unione, che un contratto, stipulato tra un professionista e un consumatore e contenente una o più clausole abusive, sia nullo nel suo complesso. La stessa Corte, pur avendo escluso l'incidenza diretta di una pratica commerciale sleale sulla valutazione della validità del contratto stipulato, lascia margine ai giudici nazionali per applicare la normativa sulle clausole abusive. La questione sulle sanzioni resta dunque controversa e permangono i dubbi se le ragioni della scelta da parte del legislatore europeo di astenersi sul punto o di utilizzare formule ampie e generiche siano di politica del diritto o strettamente collegate all'impossibilità di raggiungere soluzioni condivise.
Lo scritto, ponendo in luce le peculiarità protettive che caratterizzano i vincoli formali del TUF e l'ambito di applicazione degli stessi, evidenzia come le norme di protezione potrebbero essere utilizzate da parte dei soggetti protetti per legittimare condotte abusive che, come tali, devono essere necessariamente contrastate.
Silenzio-assenso e dovere dell'Amministrazione di svolgere l'istruttoria: spunti di riflessione offerti da una fattispecie in tema di sanatoria di opere edilizie abusive
La rilevanza relativa delle clausole contrattuali abusive
Realizzazione di discariche abusive e posizione di garanzia del proprietario del fondo
La massima esprime un principio consolidato nella giurisprudenza di legittimità e consente di ratificare l'orientamento che nega la sussistenza di un'autonoma posizione di garanzia in capo al proprietario di un terreno rispetto alla realizzazione di costruzioni o discariche abusive ad opera di soggetti terzi.
Clausole abusive nei contratti dei consumatori. E oltre?
., al pagamento del quadruplo delle spese legali liquidate in dispositivo per aver posto in essere condotte abusive e riprovevoli offre il destro per analizzare la portata della disposizione introdotta dalla L. 18 giugno 2009, n. 69. Dato atto degli orientamenti dottrinali e giurisprudenziali che si avvicendano in ordine alla natura dell'istituto, l'A. offre argomentazioni a sostegno della tesi che attribuisce alla condanna ex art. 96, comma 3, c.p.c. carattere sanzionatorio, in quanto volta non già a ripristinare la situazione patrimoniale antecedente al verificarsi dell'evento dannoso, bensì a scoraggiare quelle condotte abusive e riprovevoli che costringono le controparti ad inutili e defatiganti attività processuali e compromettono la funzionalità dei sistema giustizia.
La sentenza in commento si occupa di definire il campo di applicazione della direttiva 93/13/CEE, concernente le clausole abusive nei contratti con i consumatori, e delinea i contorni delle figure del professionista (includendo nella categoria gli avvocati che stipulano contratti - standard - di assistenza legale) e del consumatore (ovvero il soggetto che conclude contratti nell'ambito della sua sfera personale e non professionale).
La (ir)rilevanza penale delle condotte elusive/abusive e il reato di dichiarazione infedele: una lettura critica alla luce dei principi della delega fiscale e della loro attuazione
La disciplina dell'abuso del diritto (alias elusione fiscale), racchiusa nell'art. 5 della legge delega n. 23/2014, non contiene alcun riferimento alla irrilevanza penale delle condotte elusive/abusive. I numerosi dubbi interpretativi sugli elementi costitutivi dell'abuso del diritto e sulle relative conseguenze sanzionatorie potrebbero, peraltro, rendere concreto il potenziale rischio che la suddetta disciplina continui a sollevare, anche dopo l'attuazione della delega, problemi di certezza del diritto nonché di affidamento del contribuente, con evidenti risvolti anche sul piano penalistico. Sarebbe, dunque, auspicabile che l'Esecutivo, dando attuazione al criterio direttivo sull'individuazione dei confini tra le fattispecie di elusione e di evasione fiscale nonché tra le relative conseguenze sanzionatorie (contenuto nell'art. 8 della citata legge delega in materia di revisione del sistema sanzionatorio penale) introducesse, nell'ambito delle disposizioni di attuazione sull'abuso del diritto, una norma che stabilisca espressamente che le operazioni abusive non danno luogo a fatti punibili ai sensi delle leggi penali, sottraendo definitivamente la questione della rilevanza sanzionatoria delle condotte elusive/abusive alle interpretazioni del "giudice di turno".
A proposito dei "mezzi adeguati ed efficaci per far cessare l'inserzione di clausole abusive". Tutela individuale e tutela collettiva
Clausole abusive nell'assicurazione sulla vita
Brevi osservazioni sulle clausole complessivamente abusive
Nel motivare in tema d'interpretazione contrattuale, la Cassazione odierna, discostandosi da orientamenti eccessivamente formalistici, sollecita una riflessione volta ad evidenziare il mutamento intervenuto in punto di metodo ermeneutico e finalità dell'indagine interpretativa, necessario al fine di assecondare le ragioni sottese all'operazione economica concretamente intrapresa dalle parti ed a sanzionare condotte abusive che, nel momento applicativo del regolamento, innestano nel programma contrattuale soluzioni disfunzionali rispetto al raggiungimento degli obiettivi condivisi.