Il codice civile, infatti, prevede e regola la patologia del matrimonio anche al di fuori dei percorsi di separazione e divorzio, più noti ed "abusati", e le conseguenze pratiche di un vincolo annullato o accertato come nullo avranno valore comunque, che a pronunciarsi sia stato un tribunale statale oppure ecclesiastico (purché, appunto, sia seguita la delibazione). Seguendo un percorso che, da una ricca base di pronunce giurisprudenziali, arriva a delineare le fonti normative, lo studio fornisce una visione tendenzialmente completa di tali conseguenze, utile all'operatore del diritto anche, ma non solo, in sede di delibazione.
Gli uffici giudiziari del distretto di Corte d'appello di Reggio Calabria hanno siglato un accordo di cooperazione e scambio di informazioni nelle inchieste giudiziarie che riguardano minorenni abusati (il cui testo è pubblicato in appendice al contributo). L'intento perseguito è quello di tessere una rete di protezione che supporti la vittima debole e la difenda dai traumi derivanti dalla stessa procedura giurisdizionale che la costringe, attraverso il ricordo e il racconto, a rivivere il trauma subìto. Sono sette i punti-chiave del protocollo riferito all'inchiesta penale: la specializzazione degli organi coinvolti nel procedimento; la comunicazione e la cooperazione tra magistratura ordinaria e giudice minorile per tutto l'arco della procedura; l'audizione del minorenne (fulcro dell'accertamento) che dovrà essere svolta nelle forme dell'incidente probatorio; le garanzie "a protezione del minore" nell'assunzione di sommarie informazioni in fase di indagini; l'impiego di particolari strumenti investigativi (come le intercettazioni telefoniche) per potenziare la lotta contro i reati di abuso sessuale; l'individuazione di presidi a tutela dell'integrità, della riservatezza e dei diritti processuali del minore-persona offesa e, in ultimo, le particolari cautele da osservarsi nell'inchiesta quando il minorenne, oltre ad essere vittima, è anche autore del reato.
Gli uffici giudiziari del distretto di Corte d'appello di Reggio Calabria hanno siglato un accordo di cooperazione e scambio di informazioni nelle inchieste giudiziarie che riguardano minorenni abusati (il cui testo è pubblicato in appendice al contributo). L'intento perseguito è quello di tessere una rete di protezione che supporti la vittima vulnerabile e la difenda dai traumi derivanti dalla stessa procedura giurisdizionale che la costringe, attraverso il ricordo e il racconto, a rivivere il trauma subìto. Sono sette i punti-chiave del protocollo riferito all'inchiesta penale: la specializzazione degli organi coinvolti nel procedimento; la comunicazione e la cooperazione tra magistratura ordinaria e giudice minorile per tutto l'arco della procedura; l'audizione del minorenne (fulcro dell'accertamento) che dovrà essere svolta nelle forme dell'incidente probatorio; le garanzie "a protezione del minore" nell'assunzione di sommarie informazioni in fase di indagini; l'impiego di particolari strumenti investigativi (come le intercettazioni telefoniche) per potenziare la lotta contro i reati di abuso sessuale; l'individuazione di presidi a tutela dell'integrità, della riservatezza e dei diritti processuali del minore-persona offesa e, in ultimo, le particolari cautele da osservarsi nell'inchiesta quando il minorenne, oltre ad essere vittima, è anche autore del reato.
Viene, infine, fatta una descrizione delle principali linee guida sul trattamento dei bambini abusati e una disamina sull'attitudine dei professionisti ad utilizzare metodi "evidence based".