Da decenni s'invocava uno sforzo razionale e sistematico di intervento e di riforma del sistema delle istituzioni pubbliche di assistenza e di beneficenza che tenesse conto delle modifiche del quadro sociale e giuridico provocate dall'entrata in vigore della Costituzione, dal decentramento regionale, dall'affermazione del pluralismo sociale e dal ruolo crescente dell'assistenza privata: con il decreto in commento, il legislatore ha finalmente posto mano al riordino organizzativo e strutturale di tali enti, dettando disposizioni innovative che abrogano l'arcaico ordinamento previgente.