Secondo i giudici di legittimità, l'adozione del sequestro preventivo di beni confiscabili non implica la necessaria sussistenza di un nesso di pertinenzialità tra res ablata e reato ascritto all'imputato, bensì di un vincolo pertinenziale tra oggetto sequestrato ed attività criminosa riconducibile al presunto autore dell'illecito penale ed inoltre, che il giudice cautelare ad quem deve limitarsi a verificare la sussumibilità della fattispecie concreta in quella legale, a prescindersi dall'esistenza di indizi di colpevolezza.
"Male ablata". La restituzione delle usure nei testamenti bolognesi fra XIII e XIV secolo