Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Risultati per: abitudini

Numero di risultati: 36 in 1 pagine

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Regio Decreto 19 ottobre 1930, n. 1398 - Approvazione del testo definitivo del Codice Penale.

18975
Regno d'Italia 1 occorrenze
  • 1930
  • LLI - Lingua legislativa Italiana
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In ciascuno degli stabilimenti è adottato un particolare regime educativo o curativo e di lavoro, avuto riguardo alle tendenze e alle abitudini criminose della persona e, in genere, al pericolo sociale che da essa deriva.

Islam e AIDS - abstract in versione elettronica

83333
Atighetchi, Dariusch 1 occorrenze
  • 2001
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I cittadini sono fortemente restii a rivelare le proprie abitudini sessuali e a partecipare ad indagini sul problema. Contemporaneamente anche i malati e i familiari preferiscono occultare l'infezione per vergogna e timore delle conseguenze sociali. Atteggiamenti molto simili si riscontrano in Occidente tra gli immigrati infetti e i loto familiari. Per l'Islam il medico è uno strumento divino e non può limitarsi a curare bensì dovrebbe occuparsi di tutta la persona, con i valori che ne orientano la condotta quotidiana inclusa la sessualità.

Democrazia telematica e partecipazione democratica. Come la Rete ha trasformato la politica: dalla campagna elettorale in Internet alle elezioni online - abstract in versione elettronica

83757
Orofino, Angelo Giuseppe 1 occorrenze
  • 2001
  • DoGi - Dottrina Giuridica
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Un interessante tema potrebbe essere l'analisi dell'impatto della rete su differenti aspetti della vita, su inveterate abitudini, al fine di quantificare la portata rivoluzionaria del fenomeno. Di sicuro, Internet ha cambiato il punto di vista di parecchia gente così come il modo di vita e di considerare la propria vita, il loro lavoro, le loro relazioni sociali. E' interessante, ad esempio, osservare quanti politici sono oggi influenza da Internet. Le ultime notizie dagli USA - un Paese leader nel mondo delle nuove tecnologie - riferiscono di campagne elettorali ed elezioni ufficiali fatte attraverso Internet: ciò dimostra che la rete sta guadagnando un ruolo importante anche in questo campo. Ovviamente, ci sono differenti modi di condurre le campagne elettorali e le elezioni, ma Internet, naturalmente, offre una larga varietà di scelte.

Gli obblighi giuridici del pediatra di fronte al bambino maltrattato, al minore abusato, all'incesto e altro - abstract in versione elettronica

91209
Introna, Francesco 1 occorrenze
  • 2005
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È più probabile la seconda ipotesi perché in pochi decenni le dinamiche all'interno del nucleo familiare sono cambiate a seguito di massicci mutamenti socio-economici: il consumismo, la maggiore propensione agli svaghi extrafamiliari, l'impegno delle madri nel lavoro extrafamiliare, le difficoltà economiche (reali o sentite come tali), le modificate abitudini di relazioni sociali, e quant'altro. Sta di fatto che nell'ambito delle competenze dei pediatri la patologia da maltrattamento ha assunto la dimensione di un capitolo teorico e pratico. Le statistiche sono in gran parte straniere e da esse risulta che le madri sono, più spesso dei padri, responsabili di maltrattamenti a danno di bambini molto piccoli (fino a 3-5 anni di età). Questo "paradosso" viene attribuito alle cosiddette "psicosi puerperali" che, se non tempestivamente diagnosticate e curate, possono prolungarsi per un anno o più; è da considerare anche che l'impegno per un bambino molto piccolo può essere gravoso per una madre che deve dividersi fra il lavoro "casalingo" ed il lavoro esterno. I maltrattamenti subiti in età evolutiva provocano, in seguito, disturbi della personalità e devianze della condotta. Tanto vero che in criminologia è consolidato il principio per cui "un bambino maltrattato, diventa spesso un adulto maltrattatore". La responsabilità del pediatra (che ha competenza fino ai 14 anni di età) sta nel saper fare una diagnosi differenziale corretta e tempestiva perché vi sono lesioni che "sembrano" da maltrattamento (ma che non lo sono) e lesioni che "non sembrano" da maltrattamento (ma lo sono). Emerge qui il tradizionale capitolo medico-legale delle "lesioni personali" che impegna nella diagnosi e nella prognosi, tenendo presente che è maltrattamento anche l'abbandono (o trascuratezza): il riferimento è agli articoli 581 (percosse), 582 (lesione personale), 583 (circostanze aggravanti), 590 (lesioni personali colpose), 591 (abbandono di persone minori o incapaci), 593 (omissione di soccorso) del codice penale.

La Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo e le dichiarazioni "irripetibili": ovvero la crisi delle "abitudini" nell'interpretazione delle norme processuali - abstract in versione elettronica

94844
Balsamo, Antonio; Lo Piparo, Angela 1 occorrenze
  • 2006
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La Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo e le dichiarazioni "irripetibili": ovvero la crisi delle "abitudini" nell'interpretazione delle norme processuali

La disciplina comunitaria: la MiFID e le relative misure di esecuzione. Le fonti comunitarie e i limiti al gold plating - abstract in versione elettronica

102637
Gandolfi, Luca 1 occorrenze
  • 2008
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Il decreto-MiFID ha l'ambizione di affrontare tutte le cattive abitudini che da sempre ingessano e opacizzano i mercati. Ha l'obiettivo di demolire fondamenta ritenute dai più obsolete, come il monopolio dei mercati regolamentati, sostituendole con soluzioni più moderne. Ha la pretesa di risolvere annosi problemi come il conflitto di interessi e la scarsa informazione (altrimenti detta asimmetria informativa). Una rivoluzione, insomma. Tra le misure incisive della MiFID c'è sicuramente quella che abolisce l'obbligo di concentrazione nei mercati regolamentati: un tentativo estremo di aumentare la concorrenza per ridurre i costi di negoziazione e di compravendita e per migliorare il servizio al cittadino-investitore.

Captazioni illecite come notizia di reato: dai ripensamenti del legislatore alle prime risposte della giurisprudenza - abstract in versione elettronica

103685
Gabrielli, Chiara 1 occorrenze
  • 2008
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Si tratta di una lettura del nuovo art. 240, comma 2, c.p.p. coerente con l'analisi dei lavori parlamentari, degli obiettivi di politica criminale perseguiti dalla legge e, soprattutto, con le abitudini lessicali del codice, il quale - in assenza di indicazioni di segno diverso - da un lato intende l'inutilizzabilità come sanzione che non consente di porre un elemento alla base di decisioni motivate assunte nel procedimento, dall'altro configura l'iscrizione della notizia di reato quale attività anteriore al suo inizio.

I danni derivanti da black-out di energia elettrica e la responsabilità dell'ente erogatore - abstract in versione elettronica

104189
Rossetti, Federica 1 occorrenze
  • 2008
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Il black-out di energia elettrica imputabile al gestore del servizio di distribuzione è conseguentemente ritenuto dal giudice partenopeo fonte dell'obbligo di rifondere i danni subiti dall'utente, sia patrimoniali che non patrimoniali, i quali ultimi vengono riconosciuti sulla base di una lettura costituzionalmente orientata dell'art. 2059 c.c. che estende la tutela risarcitoria della persona ad ogni pregiudizio di natura non patrimoniale da cui derivi un'alterazione delle abitudini di vita proprie del soggetto.

Danno non patrimoniale a favore della moglie per assistenza al marito - abstract in versione elettronica

107155
Chindemi, Domenico 1 occorrenze
  • 2008
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In forza del riconoscimento dei doveri di solidarietà morale che ineriscono al matrimonio ed ai reciproci doveri dei coniugi, viene risarcito, quale danno riflesso e "iure proprio", il pregiudizio non patrimoniale subito da un coniuge che si trova a dovere esercitare una compassionevole attività di assistenza al marito, col riconoscimento di un danno non patrimoniale con la dovuta specificazione, al suo interno, della componente di natura esistenziale che costituisce la voce preponderante di tale concreto danno, in mancanza di danno biologico, dovendosi far riferimento a fini risarcitori, alle conseguenze sul fare areddituale della moglie che deve alterare le sue abitudini di vita e gli assetti relazionali, sconvolti nella loro quotidianità con limitazioni alla realizzazione della sua personalità nel mondo esterno e con scelte di vita e comportamentali diverse da quelle che si sarebbero adottate se non si fosse verificato l'evento dannoso a carico del marito.

Aspetti medico-legali della valutazione del danno alla persona: il problema della invalidità temporanea - abstract in versione elettronica

107257
Cipolloni, Luigi; Tiburzi, Paola 1 occorrenze
  • 2008
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., essere intesa come il periodo in cui il soggetto per la presenza di uno stato di malattia risultò impedito, in tutto o in parte, nell'espletamento delle attività connesse alle sue abitudini di vita.

Il rischio biologico negli ambienti confinati non industriali - abstract in versione elettronica

107395
Fenoglietto, M.; Fontana, M.; Ippolito, G.; Tartaglino, L.; Stefanetti, M.V. 1 occorrenze
  • 2008
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Tra i cambiamenti delle abitudini di vita nel nostro paese assume una certa rilevanza l'aumento considerevole del tempo trascorso in supermercati, ipermercati e grossi centri commerciali sia per effettuare gli acquisti sia per trascorrervi parte del tempo libero. Sempre maggior attenzione viene rivolta al miglioramento delle condizioni ambientali all'interno dei luoghi di vita e di lavoro. La qualità dell'aria negli ambienti confinati è un problema attuale soprattutto per gli edifici di grandi dimensioni. A tali costruzioni si associano esigenze di climatizzazione che portano ad un forte sviluppo di sistemi di ventilazione forzata a discapito di quella naturale. L'uso di sistemi di climatizzazione, se da una parte può favorire il miglioramento dei parametri microclimatici fondamentali, dall'altra può concorrere ad accrescere il rischio potenziale per la salute. La presenza dell'uomo assume un ruolo primario nell'emissione di inquinanti in quanto rende possibile la diffusione di microrganismi e di composti organici volatili. In questi ultimi anni, con l'aumento del tempo trascorso in ambienti confinati, si è assistito ad un incremento del numero di segnalazioni di patologie, soprattutto a carico dell'apparato respiratorio. I centri commerciali, dotati di sistemi di condizionamento e ventilazione forzata e soggetti ad un afflusso di utenti in continuo incremento, rappresentano un ambiente di vita e di lavoro esposto a tali problematiche. Tutto ciò ha delineato la necessità di tutelare, oltre i lavoratori del settore, anche il pubblico. L'obiettivo principale del presente studio è stato il monitoraggio dei microrganismi aerodispersi, in diversi momenti della giornata, correlati a diverse condizioni dell'impianto, e precisamente ad impianto spento. ad impianto accesso, in assenza ed in presenza di personale/pubblico. E' stata verificata l'efficienza del sistema di ventilazione e, nella riduzione della contaminazione, è risultata fondamentale la corretta e costante manutenzione dei filtri e dell'impianto di ventilazione e condizionamento in toto.

Criteri giuridico-formali e giudizi fattuali nell'individuazione dell'inizio della punibilità nel tentativo - abstract in versione elettronica

110933
Giacona, Ignazio 1 occorrenze
  • 2009
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La sentenza in epigrafe della Cassazione, pur segnalandosi per l'ampia ricostruzione delle varie teorie relative al problema dell'inizio della punibilità nel tentativo, non convince tuttavia nella conclusione di ritenere non punibili a titolo di tentativo gli imputati che, dopo avere studiato le abitudini della vittima e rubato un'automobile, erano stati bloccati dai carabinieri in possesso di un fucile non lontani dall'abitazione della vittima. In particolare, non appare condivisibile intendere l'univocità come inizio di esecuzione della fattispecie tipica proprio con riferimento a una classica ipotesi di reato a forma libera come l'omicidio. In realtà, invece di ricercare astratti criteri giuridico-formali in grado di risolvere una volta per tutte il problema dell'inizio della punibilità nel tentativo, sembra preferibile concentrare gli sforzi sull'analisi, il più possibile minuziosa, delle specifiche circostanze del caso concreto, apprezzando la loro incidenza agevolante o ostacolante rispetto alla consumazione, al fine di verificare il raggiungimento di quel livello di probabilità da ritenere sufficiente in rapporto anche al particolare bene giuridico messo in pericolo.

Le nuove frontiere della pubblicità e del marketing su internet - abstract in versione elettronica

115749
Stabile, Silvia 1 occorrenze
  • 2010
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L'articolo affronta la tematica delle nuove forme di pubblicità e di marketing diretto su Internet ("behavioral marketing") e i profili giuridici connessi all'uso di web beacons da parte dei principali siti di commercio elettronico, blogs, social networks e motori di ricerca per tracciare le abitudini, i gusti e i consumi degli utenti in rete. In prospettiva internazionale, l'articolo esamina le diverse iniziative assunte a livello governativo e autodisdplinare per regolamentare le nuove tecniche pubblicitarie di "behavioral advertising": dai principi della Federal Trade Commission, alle regole degli organismi autodisciplinari statunitensi, come l'American Association of Advertising Agencies, l'Association of National Advertisers, il Council of Better Business Bureaus, la Direct Marketing Association e l'Interactive Advertising Bureau, fino a esporre la posizione della Commissione Europea in tema di "behavioral targeting" di recente emersa nel corso del Summit europeo "Consumer Trust in the Digital Market Place". Infine, l'articolo esamina i profili di privacy e protezione dei dati personali legati alla pubblicità personalizzata su Internet, con brevi cenni ai provvedimenti assunti dal Garante per la protezione dei dati personali in materia di marketing diretto e profilazione dei clienti.

Il nuovo delitto di atti persecutori, c.d. stalking, entra subito in scena nelle aule di giustizia - abstract in versione elettronica

117657
Agnino, Francesco 1 occorrenze
  • 2010
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Il giudicante, dopo aver ricostruito la fattispecie sotto il profilo degli elementi costitutivi, procedendo anche ad una valutazione compartiva, individua le condotte rilevanti nel caso di specie idonee ad alterare le abitudini di vita della vittima.

"Social production": la partecipazione dei cittadini condiziona (e trasforma) il modello produttivo della P.A - abstract in versione elettronica

119771
Tommaso, Antonio 1 occorrenze
  • 2010
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La Pubblica Amministrazione, che ha il compito di servire la realtà nelle sue necessità-, non può non farsi coinvolgere, non può trascurare il fatto che i cittadini, attraverso l'utilizzo degli strumenti in Rete, stanno acquisendo abitudini a partecipare, a dire la loro su tutto. Ha il dovere di rendere queste nuove abitudini utili a migliorare se stessa, deve mostrare che ha desiderio di rinnovarsi per ben servire e che, per farlo, ha bisogno di aiuto.

Politiche pubbliche per il commercio. Proposte alternative al finanziamento dell'offerta - abstract in versione elettronica

120601
Deodati, Michele 1 occorrenze
  • 2010
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Ma gli effetti negativi delle nuove abitudini di acquisto si sono fatte sentire maggiormente nelle piccole frazioni, in cui esercizi come latterie, panetterie o alimentari, spesso unici punti vendita per tutto l'abitato, non sono riusciti a sopravvivere o si sono trovati in grande difficoltà, anche a fronte del progressivo calo demografico e di flussi turistici. A farne le spese più di tutti sono le "fasce deboli" della popolazione, rappresentate da anziani o invalidi, spesso impossibilitati a raggiungere i supermarket lontani chilometri da casa.

Efficienza della giustizia ed eccessiva durata dei processi: gli interventi delle istituzioni europee - abstract in versione elettronica

123307
Guarda, Gabriele 1 occorrenze
  • 2011
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Tale strumento, si sostiene, ha due finalità principali: introdurre il valore del concetto di "tempo" nelle abitudini degli operatori giudiziari e consentire ai singoli Stati ed alle istituzioni locali di raccogliere dati attendibili relativamente alla durata dei procedimenti ed al funzionamento degli uffici.

Forza d'impatto di una caduta e distanza di arresto: un modello di calcolo - abstract in versione elettronica

124329
Gnech, Michele 1 occorrenze
  • 2011
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Per la formazione dei lavoratori in quota presentare questi dati non è sufficiente: servono criteri scientifici, esempi pratici che non diano adito a libere interpretazioni ma che siano chiari e portino a cambiare modo di pensare, abitudini ed atteggiamenti nel lavoro in quota. Inoltre chi progetta soluzioni per la sicurezza dei lavoratori in quota si trova spesso con spazi limitati di caduta dove i normali DPI non sarebbero efficaci; in alcuni casi un calcolo raffinato dello spazio complessivo di caduta può essere una valida soluzione al problema.

Responsabilità della struttura sanitaria per i danni non patrimoniali cagionati ai familiari del paziente - abstract in versione elettronica

125365
Spina, Giulio 1 occorrenze
  • 2011
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Ad ogni modo, risulterà risarcibile l'ingiusta lesione di un interesse inerente alla persona costituzionalmente garantito connessa all'alterazione della abitudini di vita e degli assetti relazionali che erano propri del soggetto danneggiato.

Open Pedestrian Maps: un "riutilizzo ecologico" - abstract in versione elettronica

128891
Druetta, Corrado; Leucci, Stefano 1 occorrenze
  • 2011
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Tuttavia, quanto finora disposto non ha evitato lo sforamento dei tetti massimi di concentrazione: questo perché detti interventi devono necessariamente essere accompagnati da un cambio di abitudini negli spostamenti quotidiani in città, preferendo mezzi meno inquinanti come i trasporti pubblici o, meglio ancora, spostamenti a piedi. Il presente contributo illustra il progetto "Open Pedestrian Mapps" (OpenPM) presentato recentemente al Torino Open Data Contest (svoltosi in seno alla Biennale Democrazia 2011), il quale mira ad utilizzare i dati pubblici messi a disposizione dagli enti locali di Torino per elaborare delle "mappe pedonali", consultabili anche attraverso dispositivi di connettività mobile, le quali, a seconda dell'inquinamento da polveri sottili rilevato e delle variazioni meteorologiche, individuino il percorso più « ecologico ». Questo progetto intende mostrare come un utilizzo ragionato di dati pubblici liberamente accessibili possa condurre all'elaborazione di progetti socialmente utili, i quali possano a loro volta essere impiegati per migliorare le politiche pubbliche d'intervento. Un cerchio che si chiude con indiscutibili benefici.

Primavera araba rivoluzioni da rivoluzionare - abstract in versione elettronica

129391
Colombo, Valentina 1 occorrenze
  • 2012
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Le primavere arabe e nordafricane, le rivoluzioni "del gelsomino" e "del pane" hanno colto di sorpresa un Occidente forse non ancora perfettamente consapevole dell'importanza del connubio "informazione-comunicazione-rivoluzione" in Paesi legati ad abitudini ritenute più tradizionali. È anche vero che la storia ha insegnato che non bastano soltanto le piazze piene e la velocità di trasmissione delle notizie a trasformare le rivolte in rivoluzioni e ad istituzionalizzare le risposte alle istanze di democrazia. Valentina Colombo, esperta di Islam, esamina soprattutto il ruolo che i Fratelli Musulmani stanno avendo in Egitto, in Siria e in Tunisia, Paesi in cui - in questo momento storico - parrebbero più interessati a rinforzare un'immagine legata ad interpreti dell'innovazione e al consolidamento del concetto di "costante di riferimento" che alla gestione diretta del potere. La Fratellanza Musulmana conferma la tradizionale capacità di adattarsi alle diverse situazioni, respingendo il laicismo estraneo alle radici culturali, sottolineando il valore della sharia, senza indicazioni coercitive verso l'ortodossia islamica. Per i Fratelli Musulmani gli appuntamenti d'autunno con le elezioni in Tunisia e in Egitto rappresenteranno un passaggio chiave ed un momento di rivelazione di verità. A livello internazionale, gli Stati Uniti e la Chiesa cattolica hanno mostrato segnali di apertura nei confronti dell'"area moderata" dell'organizzazione, ma resta immanente il rischio che si tratti di un'illusione, di una scelta politica a corto raggio che tradirebbe le aspirazioni dei protagonisti del cambiamento: la nuova gioventù istruita e insoddisfatta, affamata di lavoro, libertà e democrazia.

Il danno non patrimoniale tra lesione della proprietà e diritto all'abitazione - abstract in versione elettronica

129733
Scola, Sara 1 occorrenze
  • 2012
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Va, inoltre, evidenziato come il Giudice in questione, pur avendo parlato puramente e semplicemente di danno morale, si sia in concreto per lo più riferito a pregiudizi di tipo "esistenziale", attinenti alle abitudini di vita degli attori. E se è vero che la distinzione tra le diverse sottocategorie immaginabili di danno morale ha perso, ormai, un'autonoma rilevanza, in considerazione di quanto deciso dalle S.U. nel 2008, è, d'altra parte, altrettanto vero che una mancata più precisa qualificazione dei pregiudizi patiti, lasciando nell'ombra i tratti caratterizzanti le situazioni di volta in volta prese concretamente in considerazione ai fini del risarcimento, rischia di generare incertezze e ambiguità in sede di quantificazione del danno.

Danno esistenziale quale autonoma voce di danno distinta dal danno biologico e dal danno morale - abstract in versione elettronica

130587
Chindemi, Domenico 1 occorrenze
  • 2012
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Ai fini del suo riconoscimento è necessario che vengano alterate le abitudini di vita e gli assetti relazionali propri del danneggiato, inducendolo a scelte di vita diverse rispetto a quelle che avrebbe operato in mancanza dell'illecito ove incidano, in senso negativo, sulla realizzazione della sua personalità nel mondo esterno. Sotto il profilo processuale, ai fini del riconoscimento del danno esistenziale, ed è questa la vera novità della sentenza, è necessario che fin dall'atto introduttivo del giudizio venga allegato tale pregiudizio con la specificazione della sua natura e caratteristiche, cioè della effettiva incidenza sull'alterazione delle abitudini di vita del danneggiato.

"Nuovo" redditometro: impatto sulle abitudini dei contribuenti e possibili difese - abstract in versione elettronica

133188
Santacroce, Benedetto 1 occorrenze
  • 2012
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"Nuovo" redditometro: impatto sulle abitudini dei contribuenti e possibili difese

Abitudini e preferenze di consumo. Nuove forme di "disclosure" per la tutela del consumatore - abstract in versione elettronica

139154
Brodi, Elisa 2 occorrenze
  • 2013
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Abitudini e preferenze di consumo. Nuove forme di "disclosure" per la tutela del consumatore

Sino a oggi, tuttavia, scarsa attenzione è stata dedicata alla circolazione di informazioni rispetto alle quali la lacuna che separa le parti è di natura più cognitiva che conoscitiva, ovvero quelle inerenti le abitudini/preferenze di consumo dell'utenza. La ragione è chiara: non pare che rispetto a tale categoria sussista un tradizionale problema di asimmetria. Anzi, i dati dei quali si tratta promanano dalla sfera d'azione dell'utente e, dunque, paiono essere nella sua piena disponibilità - a svantaggio, semmai, dell'impresa. Recenti studi sul punto, tuttavia, hanno posto l'attenzione sul potenziale effetto benefico di una regolamentazione avente ad oggetto la "disclosure" delle informazioni relative alle abitudini/preferenze di consumo del cliente. Il presente lavoro prende le mosse dai predetti studi, analizza alcune normative che paiono applicarne, in tutto o in parte, i principi, e conclude con indicazioni di "policy" circa i possibili ambiti di miglioramento.

Cure palliative all'interno di una struttura ospedaliera: una ipotesi concreta o una provocazione? Considerazioni di un gruppo di lavoro costituito all'interno dell'Ospedale Fatebenefratelli dell'Isola Tiberina di Roma - abstract in versione elettronica

140515
Iannone, M.T.; Fabiano, V.; Basile, R.; Caprini, C.; Cassetta, E.; Colizza, S.; Corsi, D.C.; Feleppa, F.; Monno, D.; Rossi, R.; Sebastiani, M.; Sonnino, R.; Venturini, V.; Ramos, B. 1 occorrenze
  • 2013
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Come modificare le abitudini consacrate di un ospedale per acuti e come indirizzare le stesse verso una maggior attenzione al problema delle cure di fine vita? E poi: il supporto palliativo deve restare destinato a coprire solo le ultime fasi della vita o intervenire anche prima? Lo stato dell'arte dimostra quanto ancora sia lontano lo sviluppo di una corretta mentalità di approccio al tema in discussione in ambiente ospedaliero e, fatto salve alcune virtuose eccezioni, ancora tende a distinguersi la fase puramente interventistica dell'azione sulla malattia da quella più attenta al controllo dei sintomi posticipata ad un momento successivo e distinto dall'intervento causale. Molto resta da fare in ambito ospedaliero ed il pensiero comune tra i componenti del gruppo è che solo attraverso una adeguata formazione, si può orientare la preparazione del personale verso una cultura diversa che permetta di guardare al paziente nella sua interezza ampliando la prospettiva che fa sì che ci si occupi solo della sua malattia. L'articolo riporta le riflessioni dei componenti del gruppo di lavoro rappresentanti di diverse unità operative e di vari servizi trasversali i quali, con oggettività e trasparenza, propongono una lettura critica dell'attenzione al tema delle cure palliative nelle unità operative di appartenenza.

La collocazione prevalente del minore nell'affido condiviso - abstract in versione elettronica

142991
Attademo, Lara 1 occorrenze
  • 2013
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Nel caso in esame il Tribunale di Messina ribadisce che l'affidamento condiviso non implica una rigida simmetria dei tempi di permanenza presso ciascun genitore, che pregiudicherebbe il bisogno della prole di un ''habitat preferenziale'', risultante dell'integrazione di un ambiente domestico, di relazioni personali e di abitudini comportamentali, idoneo a costituire un contesto di riferimento stabile.

"Stalking" condominiale: progressiva tipizzazione giurisprudenziale di un reato a forma libera - abstract in versione elettronica

145361
Macrì, Mariacristina 1 occorrenze
  • 2014
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Il reato di "stalking" si configura come fattispecie flessibile e, nell'ambito dei rapporti condominiali, è particolarmente adatta a consentire una più efficace tutela delle persone offese in ipotesi di condotte commesse in forma continuata, rivolte anche a soggetti diversi e che siano tali da indurre stati di ansia e di paura e da condizionare le abitudini di vita delle vittime.

Il reato di "stalking" e i suoi riflessi civilistici - abstract in versione elettronica

145693
Miotto, Giampaolo 1 occorrenze
  • 2014
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A tale accertamento può conseguire la condanna del soggetto agente al risarcimento dei danni recati alla parte offesa dal reato, sia di natura non patrimoniale, con riferimento ai danni non patrimoniali inerenti alla sofferenza morale avvertita ed all'eventuale alterazione delle proprie "abitudini di vita" cui questa sia stata costretta, sia di contenuto patrimoniale.

Servire il popolo - abstract in versione elettronica

145895
Sabbatini, Pierluigi 1 occorrenze
  • 2014
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Un corretto processo di scelta richiederebbe che ciascun utente valutasse le numerose alternative sulla base delle proprie caratteristiche e abitudini di consumo. Un filone di letteratura economica ormai consolidatasi, mostra, però, non solo come il consumatore sia incapace, in contesti denotati da una certa complessità, a orientarsi in modo razionale, m anche come l'attività di consulenza che gli viene generalmente offerta possa risultare distorta, laddove essa sia remunerata dalle stesse imprese che propongono i contratti. Si pone dunque la questione se non sia opportuno che l'attività di consulenza venga remunerata direttamente dagli utenti finali. In questo contributo, dopo aver richiamato la letteratura che illustra le debolezze cognitive dei consumatori e i limiti delle soluzioni affidate alla regolazione, si formula una proposta volta a favorire la nascita di società di consulenza per i consumatori. Le misure che si propongono sono finalizzate a ridurre i costi di queste società, a monitorarne la qualità e a incentivare i consumatori a rivolgersi ad esse.

L'inadeguatezza dei criteri utilizzati nella revisione delle circoscrizioni giudiziarie - abstract in versione elettronica

148385
Carnevali, Davide 1 occorrenze
  • 2014
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La definizione della domanda di giustizia deve considerare: la dimensione demografica (caratteristiche, densità, abitudini della popolazione), la "situazione infrastrutturale", e non solo "il numero degli abitanti" (inteso come residenti al Censimento 2001) e l'estensione territoriale, come si limita la legge. Per il criterio "caratteristiche della popolazione", bisogna definire gli indicatori come ad esempio: numero di residenti, numero di abitanti non residenti, numero di immigrati residenti e non residenti, numero di studenti universitari fuori sede e numero di turisti. Non è stato preso in considerazione neppure alcun indicatore per ricostruire le caratteristiche dei fenomeni di criminalità organizzata, ovvero per analizzare la dimensione socio economica (lavoro, patrimonio, ricchezza ecc.) Per quanto riguardo l'offerta di giustizia, la legge misura la produttività di un ufficio basandosi sull'organico dei magistrati potenzialmente produttivi e sulle sopravvenienze totali, senza specificare i movimenti dei procedimenti (sopravvenuti, esauriti e pendenti) e senza fare alcun ceno sui "tempi di lavorazione". Tutti questi, fattori la legge di riforma e il Gruppo di lavoro ministeriale non li considera per niente. E la distribuzione degli uffici giudiziari, ha veramente migliorato l'accesso e la qualità del "servizio giustizia"?

Lo spreco alimentare nella fase del consumo domestico - abstract in versione elettronica

152917
Fanelli, Rosa Maria; Di Florio, Antonia 1 occorrenze
  • 2015
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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Le 45 informazioni, relative alle caratteristiche degli individui rispondenti, alla composizione del nucleo familiare, alle abitudini e attitudini di spesa e alimentari, agli orientamenti e ai comportamenti per ridurre o prevenire gli sprechi alimentari allo spreco alimentare nella fase del consumo domestico, così raccolte sono state elaborate con l'utilizzo del "software R". L'analisi dei dati è svolta in due fasi successive: un'analisi delle corrispondenze semplici e una "cluster analysis". La prima ha permesso di identificare perché, come e quanto si spreca, la seconda di raggruppare i rispondenti in tre gruppi "omogenei" al loro interno e disomogenei tra di loro.

Dalle scienze cognitive, alcune indicazioni per i regolatori - abstract in versione elettronica

153413
Rangone, Nicoletta 1 occorrenze
  • 2015
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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Le "nudge strategies" sono strumenti di regolazione innovativi e potenzialmente efficaci in campi in cui la regolazione tradizionale non dà buoni esiti (come la modifica di stili di vita o abitudini di consumo). Tuttavia, le "nudge strategies" presentano numerosi punti deboli, analizzati nell'articolo e non sfuggono ad una critica generale: sono poco trasparenti e non informano adeguatamente i destinatari, cosicché, se inefficaci, rischiano di lasciare l'interesse generale alla base dell'intervento di regolazione privo di adeguata tutela. Gran parte delle "nudge strategies" si giustificano dunque sulla base di una premessa: l'inevitabilità dell'errore cognitivo. Diversamente, l'informazione e l'educazione andrebbero preferite.

Edmund Burke: costituzione mista e tradizione storica nell'"Appeal from the New to the Old Whigs" - abstract in versione elettronica

153551
Griffo, Maurizio 1 occorrenze
  • 2015
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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L'idea cioè che la pacifica convivenza umana non sia un portato spontaneo, ma costituisca il frutto di un lungo processo storico; un fragile tessuto di costumi, usi, abitudini, tradizioni che va maneggiato con cautela.

Il diritto vivente delle "immissioni": intollerabile è anche il danno alla tranquillità familiare pur se non si misura in decibel - abstract in versione elettronica

166553
Carbone, Vincenzo 1 occorrenze
  • 2016
  • DoGi - Dottrina Giuridica
  • diritto
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In sede di risarcibilità del pregiudizio per immissioni che superino la soglia di tollerabilità, la lesione del diritto al normale svolgimento della vita familiare all'interno della propria casa di abitazione e del diritto alla libera e piena esplicazione delle proprie abitudini sono pregiudizi che, pur non integrando un danno biologico, risultano comunque apprezzabili in termini di danno non patrimoniale.